“Siamo donne e uomini che credono nell’Europa, nella centralità delle sue istituzioni e nella necessità di un progetto comune per garantire pace, sviluppo e sostenibilità.”
Comincia così il manifesto dell’associazione “Io parlo europeo” che sarà presentata a Roma venerdì alle 27 nello Spazio Europa. Promossa dall’ex europarlamentare e funzionaria Ue Beatrice Covassi, ha tra i soci
fondatori professori universitari, esponenti del mondo della scienza, della scuola, della pubblica amministrazione, esponenti delle istituzioni europee e tanti giovani.
Tra di loro, Marco Del Panta, Segretario Generale Istituto Universitario Europeo, Lucia Votano, Fisica, Maria Ludovica Agrò, Responsabile scientifica Forum PA, Gian Franco Cartei Professore di diritto amministrativo, Università di Firenze, Letizia Mencarini, Professore di demografia, Università Bocconi, Beatrice Chelli, Vicesindaca Montecatini Terme, Antonio Tanca, Docente Politica europea sicurezza e difesa Università Milano
Bicocca.
L’associazione ha l’obiettivo di promuovere l’alfabetizzazione europea, diffondere la conoscenza dell’UE, rafforzare la coscienza civica europea. Un luogo libero di confronto, aperto al contributo di giovani, professionisti, istituzioni, accademici, politici e media. Uno spazio dove scrivere insieme proposte e azioni che parlino europeo attraverso un dialogo proficuo tra istituzioni, politica, economia e società civile. Enrico Letta darà il suo contributo attraverso un video.
Una missione quanto mai importante se si considera che secondo lo studio Eurobarometro pubblicato dal Parlamento europeo, solo il 66% degli italiani ritiene che «l’azione dell’Unione europea abbia un impatto sulla sua vita quotidiana». La percentuale media in Europa è del 72%. Alla domanda su quanto sia importante per loro il fatto che l’Italia sia un paese membro della costruzione comunitaria, il 62% degli italiani risponde «totalmente importante», rispetto alla media del 67% degli europei (per il 25% degli italiani la partecipazione ha un impatto neutro, per l’11% è «non importante»).