Il governo sta lavorando per un Piano Olivetti per la Cultura, con un investimento di oltre 30 milioni di euro.
A beneficiarne saranno in primo luogo le Biblioteche come infrastruttura culturale più diffusa della nazione.
Perché un grande Piano Olivetti? Cosa vorrebbe dire?
Come scrive Giuseppe Rao sulla Stampa, Adriano Olivetti è stato il primo imprenditore a promuovere la contaminazione tra due culture, quella tecnica con quella umanistica.
In un’epoca dove la vita sociale si svolge on line, le biblioteche sono chiamate a rappresentare uno spazio di inclusione e di educazione civica a beneficio di tutti i cittadini.
Le stesse biblioteche, promuoveranno la cittadinanza digitale, che permetterà di creare una banca dati integrale per raccogliere le risorse digitali della cultura, incluso il patrimonio bibliotecario.
Lo spazio fisico della biblioteca, servirà per una alfabetizzazione mediatica e per insegnare ad interpretare le informazioni e formare opinioni consapevoli.
Le nuove generazioni rischiano di formare la propria personalità su fonti di dubbia provenienza, dettate spesso dal consumismo.
Con questo piano, prosegue il Ministro Giuli, si punta ad offrire presso un luogo pubblico e centrale per la vita di molti paesi e delle periferie delle città, una scelta culturale di presidio per i valori politici e culturali d’Europa..
Massimiliano Pirandola