La Massoneria è un’istituzione antica, avvolta da un alone di mistero e segretezza, che per secoli ha esercitato un’influenza sotterranea sul corso della storia.
Oggi, nell’epoca digitale, la percezione della sua esistenza si è trasformata, mimetizzandosi nei fatti nel tessuto stesso della rete, un labirinto intricato di dati e algoritmi. i più immaginano non più logge riservate illuminate da candele, ma server remoti e reti crittografate, dove i simboli antichi si fondono con i codici binari.
Il compasso e il quadrato, emblemi tradizionali della Fratellanza, trovano oggi una nuova espressione nella geometria complessa dei database e nell’architettura intricata degli algoritmi. I rituali, un tempo scandita dalla liturgia precisa, sono diventati processi automatizzati, sequenze di codice che controllano l’accesso a informazioni privilegiate, a reti di potere invisibili. L’iniziazione, che una volta si svolgeva nelle stanze silenziose di una loggia, ora avviene attraverso una complessa procedura digitale, un percorso labirintico di prove virtuali che seleziona i degni custodi del sapere.
I fratelli, un tempo riuniti in sale illuminate da un pallido bagliore, sono ora dispersi nel cyberspazio, connessi da una rete invisibile, una comunità virtuale governata da regole segrete e da un codice di condotta digitale. La gerarchia, un tempo definita da gradi e dignità, si manifesta ora nella complessa struttura dei server, in un sistema di privilegi e accessi differenti.
Da tutto questo discende la necessità e quindi dalla capacità della Massoneria 2.0 di adeguarsi alla percezione della realtà stessa. L’accesso alle informazioni, filtrato e controllato attraverso algoritmi sofisticati, crea una realtà virtuale plasmata secondo gli interessi della Fratellanza. La manipolazione delle notizie, la diffusione di disinformazione, l’influenza subliminale esercitata attraverso i social network: tutto questo contribuisce alla costruzione di una nuova forma di relazionale, che implica peraltro il controllo sociale, impercettibile ma totale.
Un controllo effettuato non attraverso la forza bruta o l’influenza politica diretta, ma mediante una forma di condizionamento subdolo, diffuso, che si insinua nel flusso incessante di dati, modellando il consenso e manipolando le opinioni. Il rischio è quello di un futuro in cui la realtà stessa è un costrutto digitale, e dove la verità è solo un’informazione cifrata, accessibile solo agli iniziati di questo nuovo ordine. La lotta per la libertà, quindi, non si combatte più nelle piazze, ma nel labirinto digitale, un campo di battaglia invisibile dove la conoscenza è l’arma più potente.