Il 31 gennaio 2025 la Casa
Internazionale delle donne di Roma ha ospitato la presentazione del libro della giornalista Giuliana Covella dal titolo “Il mostro ha gli occhi azzurri – Il delitto di Ponticelli” (Guida Editori), un ottimo esempio di giornalismo d’inchiesta che ha ispirato la docu-serie televisiva “Il delitto di Ponticelli – L’ombra del dubbio” in onda su Sky. È’ anche un grido di una coscienza umana in cerca di giustizia.
La serata è stata moderata da Valentino Maimone, giornalista e co-fondatore dell’Associazione Errorigiudiziari.com Sono intervenuti, oltre all’ Autrice, Celeste Costantino, vicepresidente della Fondazione “Una nessuna centomila” e fondatrice dell’Associazione “DaSud”, e Avv.Domenica Santarcangelo, Vicepresidente della Casa Internazionale delle donne.
AI centro dell’ inchiesta di Giuliana Covella (che ha vinto numerosi premi tra i quali il Premio Paolo Borsellino) c’è il caso di due bambine di sette e dieci anni che nel luglio del 1983 furono ritrovate con i corpicini bruciati nella zona di Pollena , a pochi chilometri da Napoli. Tutti gl’indizi portavano al profilo di un maniaco che, seppure identificato, non venne preso in considerazione. In galera, invece, finirono tre giovani incensurati, processati e condannati poi all’ergastolo con sentenza definitiva che ancora oggi, dopo aver scontato circa ventisette anni di carcere, continuano a dichiararsi innocenti.
Valentino Maimone ha sottolineato la straordinaria capacità di Giuliana Covella nel riassumere i fatti, raccontando non solo il modo in cui si sono svolti, ma accentuando anche quegli elementi che fanno rabbrividire e riflettere come l’impegno civile, la lotta alla violenza sui minori e il rispetto della Iegge senza il quale non può esserci alcuna giustizia.
Le indagini svolte dalla giornalista partenopea partirono dalla lettura degli atti del processo dove palesi erano alcune lacune investigative; la prima edizione del libro fu poi allegata alla terza richiesta di revisione del processo che nel 2013 fu bocciata dalla Procura di Roma , nonostante l’impegno profuso dal team che aveva lavorato al caso capitanato dal giudice Ferdinando Imposimato e dall’avvocato Eraldo Stefani del Foro di Firenze.
Lascia perplessi anche il legame con il caso di Enzo Tortora, famoso giornalista televisivo che alcune settimane prima del delitto Ponticelli era stato arrestato perchè accusato da ben diciassette collaboratori di giustizia che si misero d’accordo per ottenere dei benefici previsti dalla nuova legge sui pentiti.
Ad aprire e a chiudere I’ evento è stato I’attore e regista Ferdinando Maddaloni
che ha dato voce ai passaggi più significativi del libro, ovvero, queIIi che nascono dalla rabbia contro l’ingiustizia. Oltre a leggere i frammenti del libro, Maddaloni è intervenuto con un emozionante racconto autobiografico sulla sua esperienza di adolescente, fidanzato in quel periodo con una ragazza proprio di quel famoso rione Incis di Ponticelli. Poi l’incontro casuale nel 2012 con la giornalista che gli chiese di leggere alcuni brani del libro. Maddaloni, che fino ad allora era convinto, come tutti, che la vicenda giudiziaria si fosse chiusa con l’ergastolo, chiese di conoscere i tre “mostri” ed il giudice Imposimato, decidendo in seguito di seguire la vicenda assieme all’autrice in tutti questi anni per aiutare le piccole Barbara e Nunzia ad avere una credibile giustizia.
Giuliana Covella ha scritto la sua opera per spingerci a non voltarci dall’altra parte di fronte a un crimine, ma denunciarlo e andare fino in fondo nella ricerca di verità e giustizia.
Ci sono cose che sono peggio di un pugno nello stomaco, ma che
corrispondono alla realtà. Siamo abituati a nasconderle. Anche se a qualcuno costano la vita e a qualcun altro la libertà. Scardinare queste dinamiche spetta a tutti noi.
Olga Matsyna