Il dominio dell’ovvio continua a confermare la regola del gattopardo.
La diatriba tra i magistrati iscritti alla ANM e il cosiddetto Governo (non si capisce che titoli abbiano per affrontare il tema millenario della “Giustizia”) non potrà che cristallizzare le posizioni di ognuna delle parti. Peraltro, il governo sul tema della “Giustizia” è stato latitante fin quando è stato investito da decisioni di alcuni giudici che hanno il difetto di agire a corrente alternata. Indipendentemente da torti e ragioni da entrambe le parti non va bene che si intervenga senza riflettere che l’attività del Governo e dei Magistrati sul tema della “Giustizia” deve essere primariamente svolta nell’interesse dei cittadini e per la soluzione dei problemi dei cittadini in ragione del fatto che entrambi hanno un posto di lavoro ed incassano dei compensi o una retribuzione grazie alla ricchezza prodotta da una parte dei cittadini che lavorano (solo il 25 %). Il pane, la pasta, la carne, il vino, l’acqua minerale, si comprano con i soldi dei lavoratori e chi non lavora non fa neppure l’amore (tradotto in reale “sesso”).
La carta costa e sulla carta sono scritte le leggi, i decreti, le ordinanze, le condanne, ma la carta non è commestibile, salvo per i topi.
Disputano come se fossero due capitani che difendono e tutelano gli interessi dei propri soldati. I magistrati non devono effettuare alcuna protesta (perché non possono e non sono una carica elettiva). Possono invece indire delle assemblee con i cittadini ai quali devono rispondere per spiegare come deve funzionare la “Giustizia”, in quanto giudicano i propri pari i cittadini. Se polemizzano tra loro ognuno dirà che agisce in favore dei cittadini mentendo.
Non uso dare consigli, ma visto che siamo arrivati al far west nelle città e sulle strade con lo svantaggio che pochi hanno la pistola e la massa è solo un bersaglio, allora non possiamo far decidere dal duo Blengio (è stato un duo vocale, formato dalle due sorelle Giovanna e Mirosa Blengio 1950 – 1962) Piantedosi e Salvini che vogliono sanzioni più severe che non possono che produrre l’effetto contrario a quello pensato dai due filosofi di quartiere.
Bisognerebbe agire secondo il metodo scientifico scoprire le cause che producono la disaffezione verso le istituzioni, il distacco da ogni liturgia, la disistima verso ogni figura pubblica, il disprezzo o il sospetto verso l’altro, una serie di complesse variabili che interagiscono e generano un perenne conflitto sociale tra fazioni e gruppi contrapposti e non è solo di oggi. Dopo aver individuato le cause allora si può pensare di organizzare l’Amministrazione della Giustizia valorizzando tutte le parti e responsabilizzare ogni componente.
Ricorda M. Sahlins “ l’aggressività non regola il conflitto sociale; è il conflitto sociale che regola l’aggressività”.
Tutti vogliono bene al Papa, ma prima di tutto bisognerebbe pregare per i bambini quelli che non sono stati accolti, quelli che sono stati trucidati, quelli che sono rimasti mutilati per le mine e le bombe, quelli che sono oggetto di compravendita, quelli sezionati nelle macellerie del mondo per i pezzi di ricambio dei figli dei ricchi e dei potenti, quelli che da millenni muoiono per un tozzo di pane ed un bicchiere d’acqua.
Freud “ le folle non hanno mai provato il desiderio della verità, chiedono solo illusioni, delle quali non possono fare a meno”
Eppure mio padre me lo aveva detto in punto di morte (1972) non leggere semplicemente, ma studia nel profondo Blaise Pascal: “I pensieri” e “La morale dei gesuiti”.
Oggi in Italia nel giorno del conflitto tra poteri dello Stato ho capito che sono riuscito a dare corpo all’anima e rendere la “Giustizia” umana leale e gentile, fondando lo “Statuto Etico Universale” insieme ad un grandissimo. Il futuro di pace per i bambini del mondo.
Lo Sport salverà il Mondo e porterà la pace e la fine delle dispute. L’ ebrezza si vive non sono necessarie sanzioni.
Una mia frase di 40 anni fa “le colpe e le debolezze dell’uomo possono diminuire quelle del sistema ma non le escludono né le riducono a misura trascurabile. Vale per la giustizia sportiva e ordinaria.
I giudici sportivi non sono giocatori ATP e i giocatori ATP non sono giudici sportivi. Le lauree che ho non mi sono state date honoris causa. Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male.
Redazione