Roma – Usufruire dei mezzi pubblici in questo periodo dell’anno sta diventando sempre più difficile. Attese lunghissime, anche di un’ora, alle fermate e nella maggior parte dei casi sotto il sole cocente di luglio, per poi rischiare di sciogliersi letteralmente come neve al sole in mezzi privi spesso e volentieri di aria condizionata o perché sprovvisti o per problemi tecnici.
Evidentemente l’ATAC di Roma (Azienda per la mobilità) ha pensato bene di ridurre, aggiungerei drasticamente, le corse delle linee urbane con il risultato dannoso anche per il traffico che molte persone si sentono spinte a spostarsi con la propria auto (soprattutto considerando che con l’aumento delle tariffe dei taxi non conviene più neanche chiamare loro!). Ma perché creare disagio ai cittadini che ancora non vanno in vacanza e utilizzano i mezzi pubblici per andare a lavoro o agli studenti che ancora li usano per andare all’Università o a coloro che semplicemente vogliono spostarsi in città senza dover ricorrere ai mezzi privati dal momento che un servizio pubblico c’è e può essere sfruttato a pieno? Per non parlare poi dei turisti. Non se ne conoscono bene i motivi e c’è chi spera che sia una condizione solo momentanea. Vero è d’altra parte che l’ATAC soffocata dai debiti ancora rischia il fallimento e lo prova anche il provvedimento preso in questi giorni che prevede l’aumento del costo dei biglietti di ben il 50 %. E ragazzi miei per portare l’azienda per la mobilità ai limiti del crac finanziario in una città come Roma ci vuole un’abilità più unica che rara! Avrà forse influito la diffusa opera di clientelismo di cui si è fatto artefice il magnanimo sindaco? Sembrerebbe probabile. Comunque dal momento che al danno si aggiunge sempre anche la beffa, cittadini romani, di nascita e acquisiti, preparatevi ad affrontare anche lo sciopero nazionale fissato per venerdì 22 e indetto dalle organizzazioni sindacali che vedrà coinvolto l’intero corpo lavoratori viaggiante e interno di ATAC, Roma Servizi per la Mobilità e Roma Tpl. Alessia Forgione