«Abbiamo manager strapagati che non sono in grado di portare risultati mentre l’Assessore Improta con il sindaco Marino sono i grandi assenti di fronte ad una situazione esplosiva dei trasporti a Roma. Nel deposito di Viale Trastevere contiamo 60 bus elettrici, di cui 29 fermi ai box per mancanza di batteria. Ogni mezzo è costato ad Atac attorno ai 250mila euro ed è stato finanziato grazie a fondi comunitari. Si tratta di un vero e proprio spreco le cui vittime sono l’immagine di Roma, i contribuenti e anche gli operai Tecnobus che da tre mesi non percepiscono stipendio e che dovrebbero essere collocati in mobilità, di fronte alle super retribuzioni dei manager Atac», così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e membro della commissione Mobilità, che auspica si possa risolvere, con il tavolo tra i sindacati e l’assessorato alla mobilità, un’annosa questione troppo spesso sottovalutata.
«In questo contesto, a dire il vero, vi sono altre vittime. Anzitutto l’ecosostenibilità che si sbandiera puntualmente ma che oggi è messa a dura prova da quei mezzi che dovrebbero garantire un servizio nel Centro Storico della città, quello che Marino vorrebbe interamente pedonalizzare e ove la maggior parte degli utenti sono turisti. È quindi una questione ambientale, di servizio di trasporto pubblico, di occupazione ma anche di trasparenza. Le vetture e gli stalli per ricaricare i mezzi giacciono nel deposito di Trastevere, ristrutturato da poco tempo con la spesa di 1,2milioni di euro, interventi che non sono stati neanche in grado di mettere a norma la struttura, considerato che i Vigili del Fuoco ne hanno decretato l’inagibilità per quasi la metà, interdetta infatti ad operai e dipendenti. In tutto questo, se le macchine non torneranno a camminare entro breve rischiamo anche che l’Unione Europea richieda le somme destinate a Roma Capitale. E sarebbe l’ennesima bella figura di Marino», conclude la nota.
di Fabio Galli