«Ieri pomeriggio c’è stato un altro furto di rame, dopo quello in via Casini, in via Domenico Morelli. Il punto non è relativo alla nazionalità, ma al rispetto delle regole che deve valere per tutti. Tutti devono rispettare le regole. I miei concittadini vivono da mesi al buio in moltissime strade del territorio perché vengono rubati i cavi di rame. L’Acea è già intervenuta, ma i furti continuano anche nelle stesse vie. I miei uffici stanno predisponendo una lettera al ministro dell’Interno perché ci siano maggiori controlli e perché questi reati non restino impuniti. Dobbiamo dare risposte e darle subito alla cittadinanza», così in un post su Facebook il presidente del X Municipio Andrea Tassone.
I carabinieri della compagnia di Ostia domenica pomeriggio, hanno fermato tre cittadini rumeni pregiudicati di 27, 28 e 51 anni sorpresi a rubare i cavi di rame all’interno dell’isola ecologica dell’Ama in via Domenico Morelli, ad Acilia. Erano da poco passate le 14 quando i militari, durante i consueti pattugliamenti nel quartiere, hanno notato delle persone davanti all’isola ecologica che stavano rovistando tra i rottami ferrosi. Accortisi della loro presenza, i carabinieri si sono precipitati per identificarli e capire cosa stessero facendo. Hanno potuto constatare che stavano raccogliendo scarti di rame da rivendere.
Dal sopralluogo effettuato i militari hanno potuto rinvenire 20 chili di oggetti di rame già raccolti e pronti per essere portati via, che in seguito sono stati restituiti al proprietario. Uno dei tre rumeni era già stato arrestato il 17 marzo scorso per lo stesso tipo di reato: l’uomo era stato sorpreso dai militari di Casalpalocco mentre rubava, insieme ad altri due complici, cavi elettrici e discendenti in rame all’interno di un capannone in disuso sulla via Cristoforo Colombo.
I tre rumeni sono stati accompagnati presso le aule del Tribunale di Roma per il rito direttissimo. Sabato gli uomini dell’Arma hanno arrestato altri tre rumeni che avevano rubato 150 chili di rame nell’azienda avicola Olandia di Dragona.
di Fabio Galli