Ieri alle 17:30 gli esercenti del centro storico di Ostia hanno abbassato le saracinesche per protestare contro la pedonalizzazione del lungomare. Già a ottobre e ad aprile la pedonalizzazione aveva portato a un calo delle vendite per i commercianti. Inoltre, sono previsti anche punti ristoro in concorrenza con gli esercizi commerciali locali.
Il lungomare di Ostia è una strada di scorrimento strategica e lo sa bene chi vive il territorio. Non esiste una viabilità alternativa, dunque le altre direttrici rischiano di essere paralizzate dal traffico e inghiottite dallo smog. Con la pedonalizzazione si perdono circa 2800 posti auto e le aree di sosta individuate dal Municipio sono molti distanti. Per collegarle al lungomare non sono previsti bus-navetta, ma solo un accordo con l’ATAC per il «potenziamento delle linee di trasporto pubblico» senza menzionare un eventuale prolungamento dell’orario di servizio dal momento che l’ultima corsa degli autobus è quella di mezzanotte e la pedonalizzazione è prevista fino alle 3 del mattino.
Le associazioni di categoria e i residenti del lungomare lamentano di non essere ascoltati dal Municipio X presieduto da Andrea Tassone il quale sostiene di voler cambiare il volto della città con una terapia d’urto. «Se non ci riesco – dichiara Tassone – torno a fare il dipendente ACEA» però, con questi esperimenti, gli esercizi commerciali e le attività produttive del territorio rischiano di chiudere definitivamente.
di Fabio Galli