La Polizia, nell’ambito delle attività volte a contrastare i reati contro il patrimonio ed in particolare i furti, la ricettazione e il riciclaggio di motoveicoli, ha denunciato all’autorità giudiziaria i componenti di una banda che trafficava motoveicoli rubati e contraffatti, soprattutto del marchio Ducati, utilizzati anche nel mondo della corse, in particolare nel campionato italiano Ducati Desmo Challenge per un giro di affari stimato intorno a 2 milioni di euro. Sono stati sequestrati 55 motoveicoli di marca Ducati provento di furto o clonati.
Gli investigatori del commissariato diretto da Antonio Franco sono partiti da una serie di furti di moto di grande valore avvenuti nella zona di Ostia ed hanno scoperto su Internet un traffico di motoveicoli smerciati tutti da un unico punto vendita di Ostia, ex rivenditore ufficiale. Le indagini hanno portato alla scoperta di un’associazione a delinquere che gestiva il traffico di veicoli rubati, attraverso un giro di ricettazione e riciclaggio tra Ostia e Tivoli. Gli investigatori avevano subito notato che i motoveicoli rubati, in particolare quelli del marchio Ducati, risultavano essere stati venduti da un unico punto vendita, rivenditore ufficiale fino agli anni 2009/2010 del noto marchio, nonché titolare di un’omonima scuderia di corse denominata “99dieci”, con sede in località Fonte Nuova a Tivoli.
Sono così scattate le perquisizioni congiunte sia nei locali della concessionaria in Fonte Nuova che nel box corsa della scuderia “99dieci” in occasione della gara presso il circuito di Franciacorta a Brescia. Sono così state sequestrate 55 moto, di cui svariati cloni, 18 motori, 17 telai spogli, vari canotti di sterzo, numerosi libretti di garanzia appartenenti a moto rubate, documenti di circolazione di motoveicoli, documentazione fiscale e svariati componenti di motocicli e pezzi di ricambio.
Gli accertamenti di natura tecnica sui mezzi, motori e telai sequestrati sono stati effettuati in collaborazione con ingegneri e consulenti della casa costruttrice Ducati di Borgo Panigale, particolarmente attenta all’indagine, poiché interessata in prima persona affinché il marchio Ducati non fosse coinvolto in attività illecite.
L’indagine si è chiusa con la richiesta alla Procura della Repubblica delle misure restrittive nei confronti di D.R.A. di 41 anni detto «il guru», R. D. di 43 anni, V.F. di 35 anni R.F. di 37 anni e T.F di 52 anni.
L’Autorità Giudiziaria, valutato che le fonti di prova, ormai talmente “cristallizzate”, non potevano essere inquinate, l’impossibilità di reiterazione del reato in quanto l’azienda oggetto di indagine era posta sotto sequestro, e il mancato pericolo di fuga, in quanto tutti i soggetti indagati risultavano compiutamente identificati e di nazionalità italiana, non ha ritenuto opportuno emettere misure cautelari, chiedendo il rinvio a giudizio per i reati di associazione a delinquere in concorso, ricettazione, riciclaggio, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e simulazione di reato per tutto il sodalizio criminale.
di Fabio Galli