Cinque sono le opere che verranno esposte dal 1º Maggio nel Padiglione Italia ed inserite nella mostra/percorso multisensoriale , con la funzione rappresentare – se pur in parte ma in modo significativo , il genio e la storia dell’arte italiana. Questi capolavori sapientemente selezionati , dal Direttore artistico Marco Balich insieme al Presidente di Expo 2015 e Commissario Generale di Sezione per Padiglione Italia Diana Bracco, hanno tutti una forte attinenza coi temi dell’Expo .
Come dichiarato da Diana Bracco:«La cultura offre uno strumento fondamentale per nutrire la mente e per ampliare gli orizzonti della nostra vita. Noi Italiani abbiamo avuto la fortuna di nascere nel Paese più ricco di opere d’arte al mondo disseminate in uno scenario naturale tra i più vari che esistano,per questo Padiglione Italia ha scelto di inserire nel suo percorso espositivo importanti opere d’arte che simboleggiano la grande storia del genio artistico italico e che ben testimoniano la potenza della nostra grande bellezza. Entrando nel Padiglione i visitatori di tutto il mondo riscopriranno la magia di un viaggio dentro l’Italia di ieri, di oggi e di domani. Il nostro obiettivo infatti è proprio quello di suscitare a livello globale il desiderio di visitare il Bel Paese, sull’esempio di quanto accadeva con il mitico Grand Tour del Settecento e dell’Ottocento», mentre per Marco Balich: «Abbiamo fatto una mostra sull’identità italiana dove l’arte diventa uno strumento per acquisire consapevolezza su cosa significhi essere italiani. In quest’ottica, è per me di grande rilevanza il dialogo che Vanessa Beecroft, la più grande artista italiana contemporanea, è riuscita a creare con la Hora/Demetra, un’opera classica pregna di significati coerenti con i temi di Expo 2015».
L’esposizione di Padiglione Italia vanterà infatti della presenza di una scultura Jennifer Statuario, creata appositamente per Expo Milano 2015 da Vanessa Beecroft, artista italiana fra le più note nel panorama internazionale. Quest’opera in stile classico-figurativo è composta dall’insieme di due sculture ricavate dal calco dal vero della sorella dell’artista, con l’intento di destabilizzare l’idea di classicità , rappresentata invece da un’altra opera La Hora, statua in marmo di Carrara, raffigurante una Horai – una delle figlie di Zeus e di Themis, divinità greca legata alla fecondità della terra ed al ciclo delle stagioni favorendo abbondanti raccolti; la Hora è conservata presso la Galleria degli Uffizi di Firenze, e risale – con una certa approssimazione, al I secolo d.C., con interventi successivi – quali la testa e parte delle mani, della metà XVI secolo.
La Vucciria di Renato Guttuso – opera conservata presso Palazzo Steri a Palermo, è uno degli altri capolavori esposti nel Padiglione Italia. Quest’opera (olio su tela cm. 300 x 300) realizzata nel 1974, raffigurante lo storico mercato di Palermo, rappresenta uno tra i più importanti capolavori della storia dell’arte italiana del ‘900. Il dipinto, considerato anche uno dei dipinti più celebri del maestro, è la raffigurazione dell’omonimo mercato palermitano con colori forti che paiono far sprigionare il vocio della gente, la cantilena dei vanniaturi, gli odori dei prodotti tipici siciliani, della frutta e verdura esposta nelle bancarelle.
Ad Expo 2015 non poteva mancare un milanese “doc” come Giuseppe Arcimboldo o Arcimboldi (Milano 1526 –Milano 1523)- noto per le sue enigmatiche rappresentazioni grottesche, ritratti burleschi composti da un mix di elementi quali: frutta, verdura,pesci, libri , uccelli – con uno dei suoi quadri più noti: l’Ortolano o ortaggi in una ciotola proveniente dal Museo Civico Ala Ponzone di Cremona. Il dipinto, una natura morta reversibile, che ruotando di 180º si trasforma in un altro soggetto, per l’appunto in una ciotola con ortaggi con chiare allusioni alla virilita’ maschile, simbolo della forza generatrice della natura e di fecondità.
Al Padiglione italia approda anche il Trapezophoros ,un sostegno di mensa, in marmo dipinto ,risalente alla seconda metà del IV secolo a.C. che rappresenta uno dei tesori artistici trafugati e poi recuperati grazie alla magistrale attività del Comando dei Carabinieri per la tutela del Patrimonio Culturale sotto la guida di Mariano Mossa, Generale del Comando dei Carabinieri. Negli anni Settanta questo sostegno di mensa, fu sottratto durante gli scavi nell’area archeologica di Ascoli Satriano, in Puglia, e poi restituito all’Italia nel 2007 dal J. Paul Getty Museum di Malibù.
A completare l’esposizione di Padiglione Italia l’opera Genio Futurista di Giacomo Balla, che fu realizzata per l’Exposition Internationale des Arts dècoratifs modernes di Parigi del 1925, dove fu esposta nel padiglione delle arti decorative assieme ad altre sue realizzazioni come rappresentazione dell’ideologia futurista, quali il mito della velocità e del dinamismo. Quest’opera è parte dell’importante raccolta di Giacomo Balla collezionata dalla stilista Laura Biagiotti che nel 1996 ha ideato assieme alla famiglia la Fondazione Biagiotti Cigna a ricordo del marito, Gianni Cigna, prematuramente scomparso. L’arazzo “Genio Futurista”è stato esposto all’Ara Pacis a Roma nel 2009.
Per ulteriori informazioni: http://www.padiglioneitaliaexpo2015.com/it
di Daniela Paties Montagner