di Alberto Zei
Non è solo un caso – Talvolta non è sufficiente per certi stranieri, che non sono poi necessariamente la solita espressione di una sparuta minoranza, entrare nel nostro Paese per acquisire automaticamente diritti e doveri allo stesso modo. I concetti espressi in condizioni ritenute di maggiore libertà ed impunità da certa gente come essere passeggero di un mezzo pubblico semideserto nel cuore della notte, scatena i più brutali istinti che rappresentano un insulto al Paese che ha dato ospitalità, evidentemente anche agli immeritevoli.
I carabinieri del Comando di piazza Venezia, poco prima della mezzanotte, a bordo di un bus della linea urbana notturna, l’N8, hanno arrestato un cittadino afghano di 24 anni, incensurato e residente a Roma, regolare sul territorio nazionale, con l’accusa di violenza sessuale.
l’intervento delle Forze dell’Ordine
L’uomo è stato bloccato dai militari, a bordo del bus notturno, che era appena partito dai capolinea di piazza dei Cinquecento, dopo aver palpeggiato un ragazzino minorenne di origine straniera ma residente a Roma che si trovava in compagnia di un coetaneo. Quest’ultimo intervenuto per difendere l’amico è stato afferrato per il collo e poi colpito con un pugno dal maniaco.
Quando qualcuno è riuscito a mettersi in contatto con i carabinieri, probabilmente lo stesso autista del mezzo pubblico, poche parole e indicazione precisa hanno consentito alle forze dell’ordine un immediato intervento, bloccando il mezzo pubblico e procedendo all’arresto del colpevole. Così infatti, dovrebbe essere ogni volta che si rende necessaria una tempestiva risposta a comportamenti riprovevoli di coloro che li compiono senza minimamente considerare la gratitudine e il rispetto che questi stessi dovrebbero mostrare nei confronti delle istituzioni e delle consuetudini di civiltà che l’Italia esprime.
L’immediato intervento dei carabinieri ha permesso di arrestare il 24enne e soccorrere i due minorenni. Successivamente è stato condotto in caserma e trattenuto, a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa di essere sottoposto al giudizio direttissimo presso il Tribunale di Roma.