di Alberto Zei
Ancora una volta sono i dissapori del condominio e la antagonistica presenza di vari condòmini che portano avanti le loro istanze a discapito di altri che scatenano vere e proprie baruffe le cui conseguenze potrebbero essere anche gravi.
Nel corso di una riunione di condominio, una discussione tra i presenti per motivi legati a problemi di convivenza nel condominio, è degenerata.
Sembra che l’attrito sia stato causato da tre donne romane che prima con parole, e poi passando alle mani, si sono colpite reciprocamente con calci e pugni. all’interno di uno stabile di via Capena, nel quartiere Montespaccato di Roma.
L’alterazione degli animi non tanto per l’argomento trattato quanto per l’escalation degli apprezzamenti poco lusinghieri che alcuni condomini non hanno lesinato agli altri, hanno caratterizzato un innalzamento del livello di tensione, fino all’esplosione di una vera e propria violenza, con calci pugni e conseguenze sull’incolumità personale a carattere anche grave.
Come spesso avviene le provocazioni da parte degli adulti vengono appoggiate dallo spirito giovanile e più bellicoso dei partecipanti alla riunione. Questi infatti, come in genere accade in certe situazioni, preferiscono usare la forza di persuasione di violenta fattispecie per bloccare i loro antagonisti anziché ricorrere alla dialettica con argomenti che non potevano essere efficaci allo stesso modo; per cui tutto è degenerato in una vera e propria rissa aggravata.
D’altra parte a quel punto era inevitabile che qualcuno chiamasse la forza dell’ordine non solo per sedare la rissa in quanto tale, ma anche probabilmente al fine di evitare conseguenze irreversibili che a volte, per futili motivi divengono purtroppo la tragica conclusione di uno screzio iniziale.Sono intervenuti infatti, la polizia e i carabinieri su chiamata di uno dei condomini risultato poi, estraneo alla rissa, il quale pensava evidentemente che i soli carabinieri o la sola polizia non fossero sufficienti a sedare lo scontro. Le forze dell’ordine, dopo aver riportato la calma, hanno proceduto all’ arresto delle tre donne e denunciato a piede libero un ragazzo e una ragazza, entrambi minorenni con l’accusa di rissa aggravata.
Non è infondato ritenere che queste liti di condominio non siano improvvisate per contrapposizioni immediate ma che abbiano origine dal passato da comportamenti ostili o da antipatie consolidate che nel corso di riunioni condominiali prendono corpo fino a trasformarsi in vere proprie aggressioni da prima verbali e poi fisiche. La conclusione è stata che i cinque i partecipanti alla rissa sono stati portati all’Ospedale ‘A. Gemelli’ per ferite varie e sono stati dimessi con prognosi che vanno dai 7 ai 10 giorni. Le tre donne sono state arrestate e poi accompagnate nelle loro abitazioni, in regime degli arresti domiciliari, in attesa di essere giudicate con rito direttissimo.
Resta ora abbastanza evidente, come di solito avviene, anche se poi tutte le eccezioni sono sempre ammesse, che a fatto compiuto ognuno tenda a esagerare il danno subito al fine di minimizzare il proprio, consumato nei confronti di altri. Insomma si tratta di solito, di azioni compensative che però, stante le dichiarazioni forzatamente drammatiche degli infortunati al pronto soccorso a causa della violenza subita, i medici non si sottraggono dall’attribuire a questi, generosi giorni di prognosi per la guarigione, con la solita sigla”s.c.” altrettanto cautelativa nei confronti della loro stessa diagnosi, ovvero, “salvo complicazioni”.