Arrestato e condannato per una rapina in gioielleria che non ha mai commesso, viene scagionato dal sosia incontrato in carcere.
È l’assurda storia che vede protagonista il bitontino Vincenzo Mundo scagionato e scarcerato dopo che il suo sosia ha confessato il fatto.
Tre malviventi armati di pistola entrano in una gioielleria di Sannicandro di Bari e si fanno consegnare orologi, anelli con diamanti e collane d’oro facendo poi perdere le loro tracce. Il bottino del colpo messo a segno frutta ai tre rapinatori oltre 20mila euro. Le indagini vengono affidate agli uomini dell’Arma dei Carabinieri che acquisiscono i filmati ripresi delle telecamere della videosorveglianza della gioielleria ed è così che identificano l’unico rapinatore a volto scoperto, il pregiudicato 46enne Vincenzo Mundo che il 2 settembre del 2016 viene arrestato e condotto nel carcere di Bari.
Dietro le sbarre del penitenziario, però, Mundo incontra per caso il 45enne barese Riccardo Antonio Corsini che è detenuto anch’egli per un altro reato. La somiglianza tra i due e tale che gli altri detenuti li scambiano per gemelli.
Colto dal rimorso di coscienza, “nel vedere che un innocente padre di famiglia era stato accusato di un reato che non aveva mai commesso”, nelle scorse settimane Corsini ha deciso di confessare di essere l’autore della rapina alla gioielleria di Sannicandro e ha quindi scritto una lettera al magistrato che lo ha poi interrogato e aperto un procedimento nei suoi confronti.
È così che, ieri, Vincenzo Mundo e il suo sosia Riccardo Antonio Corsini sono comparsi entrambi davanti ai giudici del tribunale di Bari. Il pm ha chiesto l’immediata scarcerazione di Mundo, vittima dell’errore giudiziario. In attesa della perizia antropometrica ordinata dai giudici, che si terrà il prossimo 9 febbraio, il tribunale ha accolto la richiesta del pm e disposto la remissione in libertà di Mundo.
di Fabio Galli