“I SEGGI VUOTI BRAMANO I LORO SIGNORI, HANNO UDITO LE LORO VOCI. ANSORAC SI STA RISVEGLIANDO, KING. E PIANGERÀ.”
Con questa massima introduco il nuovo lavoro di Marko D’Abbruzzi che torna con Le Cronache di Ansorac – Giubileo/Esodo, terzo capitolo della sua saga fantasy edito da Immagina Di Essere Altro. Lenta e inesorabile si avvicina la fine su Ansorac, ormai dilaniata da un susseguirsi di lotte, ribellioni e cataclismi naturali. Mentre l’avida MiddleCorp e la Chiesa di Manowar lottano disperatamente per mantenere il controllo della popolazione mondiale mediante l’uso di nuove armi e macchine belliche, il pianeta stesso minaccia di collassare per la furia degli elementi. Gli antichi Immortali si risvegliano, il cui potere viene affidato ai Custodi schierati su lati opposti della scacchiera. Il giovane monaco silente Kronos lotta ancora al fianco dell’assassino Gost, ora dotato di un nuovo potere che rende entrambi una pericolosa spina nel fianco per la MiddleCorp; King e Kimari riconquistano l’autorità perduta sui loro popoli; Jasper, ignara pedina di un gioco che non può comprendere, continua a progettare armi per il governo, rafforzando la sua presa su un mondo sull’orlo della rovina. Nonostante la distanza che li separa, tutti loro sembrano procedere sullo stesso cammino che li porterà verso il destino finale di Ansorac: guerra mondiale.
ANCHE IN QUESTO VOLUME, COME NEI PRECEDENTI, LE DESCRIZIONI RISULTANO METICOLOSE.
Gli ambienti e le azioni vengono descritte in modo molto minuzioso, e in alcuni casi affascinante, quando l’autore narra di luoghi ed edifici molto familiari per chi abita a Roma. La lotta per il potere e la ricerca della verità sono i temi chiave di questa storia, dimostrate apertamente sia tra gli eroi che tra i malvagi. Attraverso la costante narrazione tra vari punti di vista, l’autore ci esorta a comprendere ogni personaggio di questa vicenda, sfidandoci quasi a decidere da che parte stare. Tutti sembrano agire con le migliori intenzioni, nonostante le azioni compiute provochino spesso un elevato tributo di morti e devastazione. Ma quando il mondo intero fa sentire il suo lamento di dolore, solo i più ragionevoli capiranno la scelta più giusta da fare.
QUESTO TERZO CAPITOLO DELLA SAGA SI È RIVELATO UNA LETTURA EMOZIONANTE ALLA PARI DEI PRECEDENTI. NON RESTA CHE ATTENDERE L’ULTIMO CAPITOLO, CON LA SPERANZA DI LEGGERE UN GRAN FINALE.
Come nasce il tuo libro?
In primis nasce come una vecchia campagna per un gioco di ruolo che inventai anni diverso tempo fa. Col tempo e la scrittura è diventato qualcosa di diverso, un inno alla volontà umana, sempre più pressata e deviata verso un futuro decisamente pericoloso, con l’augurio che in molti comprendano quanto starcene a braccia conserte attendendo un messia, un eroe, un politico o un dio, non porterà mai a nulla se non siamo noi per primi a muoverci, a voler cambiare, a desiderare qualcosa di più della finzione mostrataci ogni giorno.
Perché hai scelto di narrare la storia attraverso molti punti di vista?
Ho scelto di narrare le vicende di Ansorac attraverso gli occhi dei diversi protagonisti per evitare il solito punto di vista esclusivo dell’eroe. In Ansorac non esiste un protagonista dominante, ogni personaggio ha il suo ruolo chiave, le sue vicende, i suoi modi di vedere, pensare e ragionare. Volevo mostrare questo e inoltre trovo sia un buon modo per avere un quadro chiaro delle varie situazioni
La tua saga dimostra, tra i vari temi trattati, l’attuale condizione in cui versa l’umanità. Ritieni che siamo arrivati a un punto di non ritorno?
Per quanto vorrei credere il contrario, purtroppo ritengo che l’abbiamo largamente superato. Un sistema complesso come quello in cui viviamo ha bisogno di essere protetto in primis dai singoli ingranaggi che lo compongono e così nascono parole come “complottismo” “cospirazionista” e simili. La maggior parte della popolazione prende per vero e inscindibile qualunque cosa passi attraverso la televisione o i giornali e, negli ultimi anni, anche la rete sta subendo un mutamento; fake news, haters, shitstorm etc sono sempre all’opera per propagandare idee, concetti e verità illusorie, gettando in un angolo buio chi da anni si batte per far aprire gli occhi sul quadro generale del nostro mondo. Non poniamo la benché minima attenzione ai fili che legano la storia, neppure quando è innegabile l’abile lavoro di chi si trova al comando nel progettare eventi atti a condurre verso uno scopo dittatoriale. Potrei parlarne per ore ma alla fin fine sarei in ogni modo etichettato con quelle parole che ingrassano gli ingranaggi di questo sistema. Mi piacerebbe pensare che l’umanità sarà in grado di reagire davanti alle ingiustizie, alle inciviltà, alle guerre per il controllo, per le risorse, per la fede; mi piacerebbe tenere salda questa speranza ma purtroppo la speranza è solo una parola che ci culla verso la possibilità di un cambiamento senza reazioni né azioni o peggio, un cambiamento per mano di un messia, un politico, un dio, un alieno. Ma se non siamo noi a muoverci contro ciò che è ingiusto, benché l’ultima a morire, non significa che la speranza sia immortale.
Leggi il mio libro perché…
Perché offre un nuovo mondo, un nuova forma di fantasia, uno spunto per vedere oltre. Inoltre ci sono i personaggi più fighi del mondo!
Progetti futuri?
Attualmente sto lavorando per un concorso di fantascienza, non posso dire nulla al riguardo! Poi arriverà ad ottobre Amen, l’ultimo volume della saga Le Cronache di Ansorac. Inoltre è pronto Cattivi Ragazzi, un romanzo ambientato in periferia di Roma alla fine degli anni ‘90. Ho diversi file aperti con più o meno pagine scritte di storie fantasy e non, pian piano li concluderò tutte!
Cerchi la lettura estiva? ANSORAC e le sue 5 stelle ti aspettano!