Così l’ Associazione Medici di origine Straniera in Italia (Amsi) e le Comunità del Mondo Arabo in Italia, e la Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa (Cili-italia) condannano senza mezzi termini l’accaduto, ed esprimono condoglianze e solidarietà ai genitori del bambino morto e di un altro, ora in gravi condizioni dopo una circoncisione a domicilio a Monterotondo.
“Noi da anni siamo impegnati a favore della legalità e del diritto della salute, e per il rispetto religioso per tutti, contro ogni forma di illegalità e cure “Fai da te”, e le circoncisioni clandestine, fatte da personale e strutture non autorizzati”: così Foad Aodi, fondatore di Amsi e Co-mai, dichiara con grande dolore per l’ennesima tragedia da circoncisione clandestina.
“Ormai, in Italia, sono più del 35 per cento del totale, le circoncisioni che si effettuano in modo “fai da te” e clandestino, per motivi economici e mancanza di strutture autorizzate dove si possa regolarmente effettuare tale pratica per i bambini musulmani”, prosegue Aodi, facendo un appello al Ministero della Salute. Affinchè venga autorizzata la circoncisione presso le strutture sanitarie pubbliche e private in regola, a livello nazionale, con prezzi accessibili a tutte le famiglie musulmane ed ebree: che tante volte addirittura sono costrette a tornare nei Paesi di origine per fare la circoncisione. Come si viene a sapere tramite le numerose telefonate che arrivano ogni settimana allo “Sportello Amsi-Online”.
“Ringraziamo la Regione Lazio e la Asl Roma 4”, conclude Aodi, “che hanno accolto le nostre richieste concedendo a varie strutture in regola l’ autorizzazione ad effettuare appunto circoncisioni; ma restano da risolvere, per i bambini che devono subire l’intervento, i problemi dell’ età e dell’ anestesia.
Anna Rita Santoro