Avevano attribuito forse per comodità politica, lo sfacelo dei ‘crateri aperti’ ad anni di incurie, amministrazioni capitoline inadempienti, circa la getione della trasparenza negli appalti per il manto stradale.
Non passa giorno senza che il bollettino di Roma città-groviera si aggiorni. Secondo il Comune le buche sarebbero non meno di 50mila, e stando al Rapporto dell’Ispra dall’inizio dell’anno se ne sono aperte altre 44, una ogni due giorni. Con 250mila romani che vivono in zone a rischio alluvione, in una superficie pari a oltre mille ettari della capitale, e si muovono su una rete stradale di 5.500 chilometri.
La giunta di Virginia Raggi ha deciso di estendere al settore dei lavori pubblici quel “Regolamento per la disciplina e la gestione delle sponsorizzazioni” che, finora, riguardava soltanto il restauro di beni culturali.
Si potranno allora chiudere le voragini stradali con i soldi delle aziende, che in cambio si faranno pubblicità con il loro marchio in bella vista sui cantieri delle opere pubbliche stradali, insieme a quelle dei parchi pubblici, palestre scolastiche, piste ciclabili, piazze, aree pubbliche e scale mobili malandate delle fermate Metro.
La delibera approvata dall’amministrazione pentastellata, che dovrà ottenere il via libera dell’assemblea capitolina, estende espressamente il campo delle sponsorizzazioni al «programma triennale dei lavori pubblici» e al «programma biennale degli acquisti di beni e servizi» Michel Maritato