Tra materiali innovativi e tecniche del passato, quali sono oggi le migliori soluzioni disponibili per la progettazione di interni? Per scoprire tendenze e nuove proposte dell’arredo e del design, dal 23 al 31 marzo alla Fiera di Roma, l’appuntamento è con Casaidea 2019, la manifestazione organizzata da MOA Società Cooperativa che quest’anno giunge alla sua 45a edizione e rinnova il suo impegno con i professionisti del settore con iniziative dedicate.
Dopo il successo dello scorso anno, torna l’area espositiva Materia Diversa, uno spazio a cura di Filippo Bombace dedicato al materiale per l’architettura, dove poter toccare con mano soluzioni ricercate, utili al progettista e anche all’utente finale. Al padiglione 1 in mostra è una selezione di quanto l’attuale produzione mette a disposizione del progetto di interni, ma anche la piacevole riscoperta di tecniche del passato, reinterpretate e sviluppate dalle tecnologie moderne. Accanto a materiali innovativi c’è così il recupero e la rivalutazione di oggetti di design o lavorazioni di altre epoche, oggi ancora utili nella definizione del progetto di architettura.
Per conoscere meglio e approfondire le proposte presenti a Materia Diversa – all’interno dello spazio convegni attiguo a quello espositivo – sono in programma due momenti di incontro con il pubblico coordinati da Filippo Bombace, in agenda alle ore 16:00 di sabato 23 marzo e di giovedì 28 marzo.
Fra gli argomenti in scaletta quello della ‘fuga’ nelle superfici da rivestimento, tema che analizza proposte materiche che fanno del piccolo formato il loro punto di forza. Come? In contrapposizione alle superfici continue, interpretate con le tecnologie attuali del mondo delle resine o delle pavimentazioni in teli, o riscoprendo le tecniche del passato con i pavimenti alla veneziana.
Centrale poi l’evoluzione della carta da parati e l’utilizzo della luce quale vero e propriostrumento del progetto d’architettura. E ancora il cladding – il corollario di prodotti in legno o derivati dal legno, per rivestire, suddividere o filtrare lo spazio – e il fascino delle gamme cromatiche definite da Le Corbusier. Per l’architetto, fra i più celebri e influenti dell’era moderna, la colorazione di un edificio ha avuto infatti un’importanza fondamentale, alla pari dello studio di una pianta o di una sezione, in quanto in grado di rispondere alle necessità e alla natura di ciascun individuo.
Giuliano Borgna