Con questi dati il fondatore dell’Associazione Medici di origine Straniera in Italia (Amsi) e Consigliere dell’OMCEO di Roma, Foad Aodi, in contatto con i medici libici tutta la notte, aggiorna il bilancio del conflitto in Libia. I dottori libici raccontano di scontri feroci nelle zone sud della capitale libica e nel quartiere Abo Salim, con morti per le strade e dentro le case , con tante vittime tirate fuori da sotto le macerie da giorni, e non identificate .
Aumentano, giorno dopo giorno, i rischi di epidemia e la carenza di tutto, secondo il racconto dei medici libici che da giorni lavorano senza sosta ne fine .
Gli ospedali possono garantire servizi per altre poche settimane al massimo ,c’è mancanza di elettricità e si trovano ormai al collasso.
Aodi inoltre avverte – senza mai abbassare la guardia -di non creare allarmismi con numeri gonfiati di migliaia di migranti pronti a partire verso l’Italia e l’Europa: numeri che hanno solo l’obbiettivo di minacciare e creare panico, come è successo, troppe volte, in passato .
I libici non credono più agli uomini forti, che hanno solo fini di leadership e interessi economici e non hanno alcun legame con la popolazione, continua Aodi: che non è convinto del pericolo della presenza di terroristi che possano arrivare tramite il canale dell’immigrazione irregolare .
Il presidente dell’ AMSI fa il suo appello ai politici libici affinché combattano la corruzione di generali e poliziotti ,che controllano il mercato degli esseri umani in Libia e coprono gli scafisti. E raccomanda di arrestare tutti i terroristi in Libia, impedendo loro di partire, se vogliono veramente arrivare ad una soluzione pacifica e politica del problema libico; senza utilizzare il fenomeno dell’immigrazione, e il problema dei giovani reduci dalla Siria, come strumenti per minacciare l’Italia e l’Europa.
Ubaldo Marangio