Un progetto formativo coraggioso e lungimirante che può rappresentare il vivaio di una nuova classe dirigente di ispirazione cattolica e che offrirà ai giovani partecipanti numerose testimonianze scelte tra alcuni dei principali protagonisti del mondo politico, sociale, accademico, giuridico, ecclesiastico italiano. E’ la carta di identità della prima Summer School di formazione socio-politica della Diocesi di Roma che si terrà dal 25 al 27 luglio a Villa Campitelli, a Frascati. Tre giornate residenziali che scorreranno tra incontri frontali, dibattiti, workshop, tavoli di approfondimento, ma anche aperitivi e momenti di preghiera. Si parlerà di economia, istituzioni, democrazia, cultura, immigrazione, famiglia, educazione, giustizia, ambiente. Tra i partecipanti, il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin (venerdì 26), il vescovo Gianrico Ruzza (giovedì 25), il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti (sabato 27), il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti (il 27), il giurista Francesco D’Agostino (il 25) e ancora Piero Damosso, Silvia Costa, Leonardo Becchetti, Alberto Gambino, Andrea Monda, Antonio Tajani, Gaetano Quagliariello, Maria Monteleone, Enrico Giovannini solo per citare alcuni dei protagonisti. Il nome scelto per l’iniziativa ne delinea già il programma e gli obiettivi: “Da Moro a Moro…and more”. Il primo riferimento è a San Tommaso Moro, proclamato da San Giovanni Paolo II protettore degli uomini di governo, il secondo invece ad Aldo Moro, uno dei più illustri rappresentanti politici di ispirazione cattolica nella storia d’Italia.
La scuola di Frascati assume un valore particolarmente significativo visto il coinvolgimento di tutte le esperienze di formazione sociopolitica laiche ed ecclesiali presenti a Roma: la Scuola di formazione sociale e politica della parrocchia di San Tommaso Moro; “Connessioni” di padre Francesco Occhetta; la Scuola di formazione permanente della Fondazione De Gasperi; la Fuci diocesana; la Scuola di formazione sulla dottrina sociale della Chiesa del Meic; la Scuola di formazione sociopolitica “7 parole della politica” di San Barnaba; la Scuola di alfabetizzazione sociopolitica delle Acli di Roma; la Scuola di politiche “Formiamo il futuro”; e la Scuola Sinderesi del Centro Alberto Hurtado della Pontificia Università Gregoriana. In tutto, un centinaio di ragazzi dai 19 ai 30 anni. A loro, nel libretto che presenta l’iniziativa diocesana, si rivolge il cardinale vicario Angelo De Donatis: «Giovani – scrive –, con la freschezza della vostra età siate il cuore della Chiesa in uscita, soggetti di evangelizzazione e canali privilegiati di autentica testimonianza. Partecipare vuol dire prendere parte alla responsabilità. Nella società siamo tutti corresponsabili, e siamo chiamati a vivere con impegno la condivisione per sentirci comunità, creando accoglienza reciproca, riconoscimento, stima anche delle diversità. Il mio invito è a non tirarvi indietro, affidandovi al progetto che Dio ha per ciascuno di voi».
«Questa è un’esperienza larvale di comunione tra scuole di formazione politica, ma ci auguriamo che possa essere un’esperienza felice – sottolinea il referente del progetto monsignor Andrea Celli –; auspichiamo che i ragazzi più motivati possano collegarsi in rete, e che mettendosi insieme possano avere una forza espressiva di politica attiva e passiva più marcata». La Summer School diocesana rappresenta «un’opportunità per conoscersi e riconoscersi – prosegue –, finalizzata a innescare un effetto moltiplicatore e a fornire strumenti di discernimento e coscienza critica, indirizzati alla promozione della centralità della persona, all’ascolto del grido della città e al contrasto della cultura dello scarto».
Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia, tra gli organizzatori dell’iniziativa, dichiara: «Vogliamo trasmettere la permanenza dei valori della politica alta nel corso di secoli, da Moro a Moro e oltre. Ciò che accomuna i due Moro infatti non è solo il cognome, ma una visione della politica come responsabilità condivisa, ancorata a valori permanenti e universali. San Tommaso Moro e Aldo Moro sono testimoni di una politica alta, volta a governare le cose della polis, facendo sempre riferimento “all’oltre”».
In un momento in cui molti osservatori auspicano nuovi ambienti e percorsi di formazione della classe dirigente, la scuola di Frascati si pone come un punto di riferimento che testimonia la volontà del mondo cattolico di essere protagonista ancora più attivo nella vita politica e sociale del Paese.
di Emidio Piccione