In una coppia è importante se non del tutto fondamentale raggiungere l’equilibrio e la ‘reciprocità‘ ossia il venirsi incontro (a volte quindi ha ragione lei, ha volte a torto lui e così via…). In un rapporto la sincerità è l’ingrediente essenziale affinché lo stesso sopravviva e si fortifichi, anche se è uno stile di vita non alla portata di tutti. Se vuoi amore, l’orgoglio va messo necessariamente da parte. L’amore non è dirsi ogni momento ‘ti amo… mi manchi‘ ma è più che altro ‘restare uniti, fusi ed abbracciati problema dopo problema, tempesta dopo tempesta‘. In tutto questo quadro il risentimento è un’emozione complessa, comunemente e troppo spesso taciuta, mascherata sotto false sembianze, un tipico esempio? Si cela dietro ad un commento pungente e negativo, una critica velata da una battuta, la mancanza di affetto o la distanza fisica verso il partner. Si tratta di un sentimento che non nasce da un giorno all’altro ma che cresce e viene covato nel corso di molto tempo; resta lì in un angolo, sempre presente sullo sfondo minacciando gradualmente l’intesa di coppia. Il risentimento si accumula nel corso di mesi, ma anche di rabbia e dolore represso per anni, ad un certo momento però si deve diventare consapevoli di provare questo spiacevole sentimento nei confronti del partner, specie quando:
- ne parliamo in modo cinico e sarcastico;
- abbiamo un atteggiamento sempre freddo ed ostile;
- tratteniamo apprezzamenti e gesti di affetto;
- ci chiudiamo in noi stessi ed evitiamo di confrontarci.
Il risentimento in una relazione d’amore è causato da 3 fattori e/o cause scatenanti:
- aspettative disattese (‘non stereotipare il partner’);
- mancanza d’empatia (‘comunicare apertamente’);
- scarsa capacità di comunicazione.
Occorre quindi iniziare a comunicare in modo aperto, condividendo in modo fluido e non giudicante i nostri pensieri e sentimenti, in modo tale che diventa più facile che il partner si sintonizzi verso di noi e si riveli disponibile verso di noi. La comunicazione aperta-empatica implica la capacità di saper ascoltare i propri bisogni nel rispetto di sé stessi e di chi ascolta; saper ascoltare e comunicare le proprie emozioni in modo maturo (cosa che spesso manca in alcuni rapporti di coppia quotidiani). Alla base del risentimento c’è una tristezza di fondo: ‘l’essere tristi perché il partner non ha saputo cogliere un nostro bisogno inespresso‘, un bisogno importante come la necessità di ricevere al contempo un sostengo morale ed amorevole, di essere apprezzati come anche di ricevere aiuto sincero, amore e tanta comprensione. E’ del tutto importante mostrare compassione e preoccupazione, anche perché quando veniamo feriti profondamente da chi amiamo proviamo un forte dolore ed un intenso desiderio di eliminare l’origine (‘schema di sopravvivenza‘, anche se non ha senso punire un sentimento). Il risentimento è un virus dell’anima e questi ‘virus’ chiudono il cuore all’amore, all’amicizia come a tutti i rapporti umani, creano distanza, distacco, ripicche ed intossicano il fegato ed il cuore. La mente non perdona vede se stessa come innocente e altri come colpevoli, prospera nell’astio e nel conflitto; nel voler avere ragione ad ogni costo, è piena di timori, attribuisce agli altri l’enorme potere di renderci infelici o felici; crea aspettative ed inventa delusioni, produce il presupposto al vittimismo ed alle faide.
Unica via è il perdono, vero processo di liberazione da ciò che pensiamo ci abbiano fatto le altre persone. Scrivere i nostri tormenti, rilassarci e far fluire aiuta a guarire, anche se a volte ci vuole un po’ di tempo e pazienza. Il rancore è un brutto male che avvelena chi lo prova, mai chi lo provoca.
Antonella Betti