“Con tutti i problemi e le criticità che il Paese si trova ad affrontare, e con esso l’intero sistema sicurezza, quello che veramente risulta di troppo è dover assistere al fastidioso e sconcertante comportamento di chi si mette a sentenziare sulla bontà dell’operato delle Forze dell’ordine, sulla legittimità del loro ruolo, sulla professionalità della loro azione, sulla indiscussa lealtà dei loro appartenenti, oltretutto senza la benché minima competenza in materia. Oggi ci troviamo a replicare, nostro malgrado, all’incredibile, irresponsabile, diffamatoria uscita di chef Rubio che, andando al di là di ogni limite della sfrontatezza, accusa donne e uomini in divisa di non aver picchiato i manifestanti presenti il 9 settembre a Roma. L’assurdità di tale affermazione non necessita di alcun commento, eppure un tale atteggiamento non deve passare inosservato, come fosse assolutamente normale poter gettare fango e discredito sugli appartenenti alle Forze dell’ordine. Invece che dare lezioni di gestione dell’ordine pubblico, Rubio dovrebbe concentrarsi su pietanze e fornelli, dovrebbe pensare a spargere condimenti invece che odio verso migliaia di persone che servono lo Stato e i cittadini onestamente, a costo di sacrifici che certamente lui disconosce del tutto, e che garantiscono anche la sua sicurezza come quella degli altri. Non è più possibile continuare a subire attacchi di ogni genere senza che questo generi la minima indignazione. E’ ora di dire basta a troppe spudorate manifestazioni di dileggio e di rancore verso gli operatori delle forze di polizia, i quali svolgono il proprio dovere con una professionalità, un senso di responsabilità e una correttezza da cui Rubio ha solo da imparare”. E’ il commento di Valter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp polizia di Stato, a un tweet di chef Rubio che, a proposito della manifestazione dello scorso lunedì a Roma, ha scritto: “Perché nessuno è stato pistato (testuale) come l’uva? Perché nessun manifestante è stato perquisito, schedato e/o gonfiato di botte? Semplice: perché non c’erano forze dell’ordine avvelenate o schierate. Evidente disparità di trattamento in base all’ideologia politica…”. E’ uno scontro destinato a non finire qui, vista la totale divergenza di opinioni e visioni del mondo dei due soggetti protagonisti della querelle.
Giuliano Borgna