Secondo molte fonti web, ai bambini di Bibbiano sarebbe stata fatta cambiare idea sulle proprie famiglie in seguito a trattamenti con l’elettroshock. Probabilmente si cerca di montare un caso politico, ma dalle carte dei magistrati che stanno indagando sulla vicenda emerge qualcos’altro.
L’apparecchio ritrovato dai carabinieri non serve per l’elettroshock e non è un macchinario che può inviare impulsi elettrici. È un macchinario usato nell’ambito della terapia Emdr, ossia una tecnica molto utilizzata che consiste nel mandare al paziente degli stimoli acustici e tattili.
Cos’è l’Emdr
Mentre un giorno passeggiava pensierosa in un prato, Francine Shapiro, una psicoterapeuta americana, si accorse che la sua ansia diminuiva se mentre pensava al disagio che le recava disturbo il suo sguardo vagava tra diversi elementi del paesaggio, opposti del suo campo visivo. Shapiro, intuì che tale sollievo dipendeva dalla velocità dei movimenti oculari, collegati al pensiero che le dava preoccupazione.
Shapiro si dedicò così a sviluppare e perfezionare questa tecnica che ad oggi è uno dei trattamenti psicologici più utilizzato dagli psicoterapeuti di qualsiasi orientamento.
Questo metodo prende il nome di Emdr (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) – in italiano: Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari – e viene utilizzato per il trattamento di disagi psicologici tipo ansia, stress, depressione, lutto e dipendenze. Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento.
Come funziona l’Emdr
In pratica al paziente si chiede di focalizzarsi su una serie di immagini, pensieri ed emozioni legati ad un evento traumatico del passato e di muovere nel frattempo gli occhi secondo specifiche direttive spiegate dal terapeuta. Così facendo, le sensazioni negative legate all’evento si riducono e vengono sostituite da quelle positive che riescono a “sbloccare” il ricordo, facendo di fatto superare il trauma.
I pazienti riferiscono che, ripensando all’evento, lo vedono come un ricordo lontano”, non più disturbante o pregnante dal punto di vista emotivo. Fa parte del passato e quindi viene vissuto in modo distaccato.
L’efficacia di questo metodo terapeutico è riconosciuta a livello mondiale, ad oggi più di 120.000 cliniche in tutto il mondo usano questa terapia e milioni di persone sono state trattate con successo negli ultimi anni.