Ciò che segue è la lettera aperta che Antonio de Lieto, segretario generale della LI.SI.PO, il Libero Sindacato di Polizia, ha voluto far giungere al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. La motivazione di tale atto pubblico risiede nel numero elevato di suicidi avvenuti tra i membri del corpo di Polizia.
Anna Catalano
“Signor ministro,
accade spesso che appartenenti della polizia di Stato si suicidino con l’arma in dotazione. A giudizio del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), la sequenza di questi atti inconsulti somiglia sempre più ad un “bollettino di guerra”.
Signor ministro, c’è qualcosa che non va nella polizia di Stato? Ci troviamo molto frequentemente a piangere la dipartita di poliziotti che si suicidano, “film” già visti. Signor ministro, il “virus suicida” nella polizia di Stato deve essere messo in condizione di non mietere altre vittime, bisogna intervenire senza se e senza ma, a nulla servono le mega riunioni per dibattere i tragici eventi mortali.
A giudizio del LI.SI.PO. bisogna intervenire preventivamente, assicurando agli operatori di polizia una adeguata assistenza, anche attraverso psicologi a stretto contatto con i poliziotti per fronteggiare qualsiasi situazione dubbiosa che l’operatore di polizia stia vivendo.
Signor ministro, il Libero Sindacato di Polizia attuerà tutte le forme di lotta consentite dalla legge allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla “piaga suicida” che coinvolge sempre più appartenenti della polizia di Stato. Nel contempo chiede a Lei, signor ministro, di attuare tutte le strategie che possano servire a prevenire eventuali gesti inconsulti da parte degli operatori di polizia.
Signor ministro, è parere di questo LI.SI.PO. che non serva sospendere il poliziotto dal servizio e ritirare il tesserino, bensì agire preventivamente.Distinti saluti,
Antonio de Lieto”