Si è costituito ufficialmente il comitato per Roma Città Regione. A seguito dell’indignazione e del degrado in cui versa la città da troppi anni, è necessaria una proposta forte, una scossa decisiva allo status quo. Ed è proprio di questo che vuole farsi portatore il neo costituito comitato formato dall’avvocato Alessandro Carnevali, da Pasquale Mastracchio, l’attore Roberto d’Alessandro e dal sociologo Marcello Intotero Falcone. Di una proposta concreta per cambiare l’assetto politico amministrativo della capitale. «Continuiamo attoniti e impotenti a subire e vivere quotidianamente il degrado. Lo stato di abbandono di Roma è sotto gli occhi di tutti. I romani sono esasperati. Manca una autentica cultura ed una mentalità della capitale, nel Paese ed in Parlamento» – è quanto ha dichiarato il presidente del comitato Carnevali.
«Tutte le grandi capitali europee, – continua il presidente – da Parigi a Londra, da Berlino a Madrid, hanno una chiara visione del loro ruolo e del loro futuro. Sono sostenute dai rispettivi governi, pronti ad investire nel simbolo dell’intero Paese: la capitale della nazione. Da noi, al contrario, né il Governo, né tanto meno l’Amministrazione comunale, hanno finora dimostrato consapevolezza dell’importanza del ruolo di Roma e del suo destino. Roma resta tagliata fuori dal federalismo e dall’autonomia e, non viene dotata delle risorse necessarie, come quelle dovute a una grande capitale di un grande Paese.Vedere la città dove siamo nati,
o abitiamo da anni, la capitale d’Italia abbandonata a se stessa e in uno stato di caos, con rifiuti ovunque, verde pubblico in stato di abbandono, buche, problemi di viabilità, declino economico e conseguente caduta d’immagine, fa male al cuore» – conclude il presidente Carnevali.
«Per questo motivo, abbiamo deciso di dare vita ad un comitato che parta dal basso, – dichiara Marcello Intotero Falcone – e lavori trasversalmente ai partiti politici, sulla base di elementi condivisi che sull’esempio delle grandi capitali europee, faccia fronte ai problemi e ridia a Roma la dignità, il decoro e lo splendore che merita. Se non si cambia “sistema” il problema non sarà risolto dall’avvicendarsi di un’altra amministrazione, o di un partito politico. Serve un’idea diversa, un nuovo modello da seguire. E per seguirlo dobbiamo essere uniti e coesi, serve la partecipazione di tutti i cittadini romani. Questo è quello che desideriamo fare, gettare le basi per un nuovo modello partecipativo che giunga a dei risultati concreti coinvolgendo tutta la cittadinanza». La proposta chiara del comitato è esplicitata in un manifesto che tocca tutti i punti nevralgici scoperti della capitale, e che sarà presentato a primavera. L’idea di fondo è quella di promuovere un referendum propositivo, tramite una raccolta di firme, utile a cambiare l’attuale assetto politico amministrativo di Roma. Ovvero, Roma come ventunesima regione d’Italia, sulla base del modello che sta dimostrando di essere la formula vincente per le capitali in Europa e nel Mondo. Questo – per il comitato – è l’unico modo per poter affrontare realmente e definitivamente i tanti problemi che attanagliano Roma.
«È arrivata l’ora di dire basta al lerciume, alla mala amministrazione, ai mancati interventi, alla cattiva gestione. Oggi quello che manca è un’assunzione di responsabilità da parte dei soggetti politici che sia inequivocabile, e non svilita dai continui rimpalli tra il Comune e la Regione. Nemmeno la conferenza tra Stato e Regioni, e le “leggi speciali” hanno dato risposte concrete e soddisfacenti ai problemi di Roma. È necessario togliere i rifiuti dalle strade e che si risolvano i problemi della viabilità. Così come adottare strategie di largo respiro che facciano tornare gli investimenti, portino più turismo di qualità, valorizzino l’immenso patrimonio culturale e le industrie creative. Non possiamo più aspettare, è arrivato il momento di agire, e di farlo al più presto. Serve modernizzare e rendere più efficienti e puliti i trasporti urbani, far ripartire industria, commercio e artigianato, rilanciare le infrastrutture. Bisogna puntare anche sulla riqualificazione urbana, sull’efficienza energetica, sulle energie rinnovabili, sull’economia circolare. Questo non è un libro dei sogni – conclude il presidente Carnevali – Il nostro progetto e la nostra proposta per Roma si basano sul modello delle grandi capitali europee.
Roma ha delle immense potenzialità, anche in termini di risorse umane. A fronte di buoni progetti, non mancherebbe certo chi è pronto a investire in quella che resta la capitale più bella del mondo. Ma serve una vera capacità di governo e, soprattutto, la buona politica. Roma deve essere elevata a rango di Regione, al fine di poter affrontare realmente e definitivamente i tanti problemi che la attanagliano. Vogliamo che la nostra Capitale rialzi la testa e diventi un soggetto politico indipendente, un faro capace di attirare talenti, a cui il mondo guardi con ammirazione, ridando ai romani la fierezza e l’orgoglio di abitare in una unica e grande metropoli».