Roma, 4 marzo 2020 – «Con questa sentenza sono stati assicurati alla giustizia tutti coloro che, immemori della condizione di rischio, hanno contaminato l’ambiente e attentato la salute dei cittadini», è il commento di Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, rappresentata in aula dall’avv. Riccardo Brigazzi, per il verdetto di condanna di Antonio Buongiovanni e delle società Eco X S.r.l ed Eco X Servizi per l’ambiente S.r.l. ritenuti responsabili del disastro ambientale causato dal devastante rogo nel deposito di carta e plastica avvenuto il 5 maggio 2017 che, a causa di una nube nera sprigionatasi dallo stabilimento, ha tenuto con il fiato sospeso tutta la provincia e la stessa capitale.
A seguito dell’incendio l’Ona ha presentato un esposto-denuncia sulla Eco X di Pomezia alla procura di Velletri, e Bonanni, a fronte delle rassicurazioni dell’allora Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, aveva lanciato un appello per un immediato intervento delle autorità a causa della condizione di rischio amianto, oltre al rischio diossina ed altro, facendo naufragare il tentativo di sottacere la presenza della fibra killer e costringendo il Membro del Governo, interrogato dalle forze di opposizione, a smentirsi. Solo grazie al tempestivo intervento dell’unità di crisi dell’ONA, guidata da Antonio Dal Cin, con la consulenza dei Prof. Giancarlo Ugazio, sono state diramate le raccomandazioni alla popolazione consistenti nell’uso di maschere, nel divieto assoluto di mangiare frutta e verdura prodotta entro i 5 km e di bere l’acqua dei pozzi, e l’attenta pulizia di terrazzi e balconi.
Ora il verdetto di condanna per i reati di incendio colposo e di inquinamento ambientale a 3 anni di reclusione, più tutte le ammende pecuniarie, raggiunto grazie anche alle prove raccolte dall’ONA, che si è costituita parte civile ed ha ottenuto il risarcimento dei danni, come parte attiva per la giustizia e la repressione dei reati ambientali, rende giustizia dei fatti.