Lo stesso documento che invita i commilitoni a non usare i farmaci antinfiammatori a base di ibuprofene e raccomanda agli stessi dosi massicce di vitamina C e D, di cui si è già accennato giorni fa su queste pagine, sembrerebbe – almeno in punto logico – essere vero, ma c’è un altrettanto grande affanno nel volerlo smentire. Il punto è che non lo si smentisce nella forma, ma nella sostanza. Ovverosia nessuno sembra dire che la firma sia falsa, piuttosto che il contenuto sarebbe infondato.
La circolare militare – È ormai da alcuni giorni che ci imbattiamo in anticipazioni mediatiche inerenti la possibilità di qualche progresso nella ricerca terapeutica di questa pandemia. Tra queste è stata divulgata in rete telematica di una circolare sull’ argomento, con intestazione della Infermieria Presidiaria dei Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” con sede a Livorno. Si tratta della copia del documento in tema di coronavirus che si presume trasmesso in ambito militare al personale di stanza nello stesso Presidio.
In questo si raccomanda di non assumere ai minimi sintomi di malattia, i farmaci antinfiammatori che vengono elencati, in quanto sarebbero contro indicati; mentre a titolo di precauzione, viene raccomandato di preferire la tachipirina.
Lo stesso documento prosegue con consigli e raccomandazioni agli Enti in indirizzo (cancellati nella copia disponibile) informando i destinatari per meglio affrontare i pericoli della pandemia. Si tratta evidentemente dei militari che in questo periodo sono esposti in prima linea per porre i cittadini nelle migliori condizioni di sicurezza operativa, in caso di necessità.
Sulla circolare si legge anche tra le raccomandazioni, il consiglio di assumere ogni giorno uno o due grammi di “vitamina C” che stimola l’attivazione del sistema immunitario.
Il medesimo consiglio viene dato per la “vitamina D” nei dosaggi indicati, in quanto questa vitamina mitiga il processo infiammatorio alla base della malattia da covid-19.
Il pregiudizio come prova – Mentre da parte della Infermeria Presidiaria tutto tace, si leggono “on-line” a commento del documento in questione, le opinioni degli immancabili contro-interessati all’uso delle menzionate vitamine. Questi infatti affermano che il documento è falso, ma non perché le firme degli ufficiali che lo hanno sottoscritto siano altrettanto false così come falsa, l’intestazione e il protocollo che l’Ente avrebbe apposto, prima della divulgazione. Le deduzioni di costoro sono infatti basate sul fatto che il documento sarebbe falso in quanto a loro stesso avviso, la vitamina C e la vitamina D non comportano alcun beneficio al sistema immunitario e quindi, la circolare, è una “fake news”.
L’ apodittica dimostrazione della non autenticità del documento circola on line, appunto anche con l’apposizione di una sorta di timbro, ieri con: “Fake news “ e oggi “Notizie false”.
Chi smentisce così categoricamente la circolare militare che potrebbe portare, un beneficio anche alla popolazione civile fortificando il sistema immunitario con le due vitamine, non si cura però, di informarsi alla fonte della sua autenticità né sull’importanza di questi semplici e innocui rimedi; rimedi per chi non dispone di alcuna alternativa di cura, ossia , per tutti noi, contestatori compresi.
L’ esame del documento – Nessuno ha la bacchetta magica, ma osservando il documento si può anche meglio capire perché l’Ente militare non risponde alle provocazioni che si leggono in rete. Le due firme apposte a margine e a chiusura dell’ atto, sono quelle dell’ Ufficiale medico proponente e del responsabile della Infermeria Presidiaria tipiche della copia in minuta.
La circolare ufficiale sarà invece firmata solo da quest’ ultimo con l’ apposizione del relativo timbro personale, nonché di quello tondo dello Stato.
Il documento in rete non è quindi un atto ufficiale per cui è molto probabile che l’ Ente non risponda alle provocazione di “Fake news”, attribuita soprattutto al contenuto, in quanto il consiglio di assumere la vitamina C e la vitamina D non è stato gradito dai contestatori.
Anche la trippa alla romana
Se poi si vuole dimostrare la nocività della vitamina C e della vitamina D riferendosi però, ad una dose eccessiva fino alla tossicità, allora è evidente, così come per ogni altra sostanza, che l’eccesso porta sempre ad un risultato tossico.
Possiamo però aggiungere che qualsiasi sostanza anche la più innocua presa in eccesso , determina uno stato patologico. Ne è esempio l’alcol nelle sue varie espressioni enologiche, il sale da cucina e persino l’acqua potabile che se assunta in quantità eccessiva diviene tossica e può condurre alla morte. Persino la trippa alla romana che è una vera delizia, se mangiata fino al’ indigestione potrebbe portare all’ ultima cena. Affermare quindi che la vitamina C e la vitamina D sono nocive, autorizza ad dire che anche tutte le sostanze alimentari di questo mondo se ingerite in quantità eccessiva arrivano allo stesso risultato. In questo particolare momento di generale confusione sulle altalenanti notizie di falsità o di autenticità della circolare, non si deve sottovalutare che l’ interesse della collettività in questa tragica circostanza ha il valore insuperabile della nostra stessa salute e di quella dei nostri cari.
In una recente intervista apparsa in alcuni giornali ancora reperibili on line, qualche settimana fa il Premio Nobel per la medicina, Luc Montagnier si è chiaramente espresso in modo contrario alle apodittiche affermazioni contro le due vitamine dichiarandosi invece convinto dell’apporto positivo al sistema immunitario della vitamina C e della vitamina D contro il coronavirus. Alberto Zei