Il mondo è in serio pericolo, nonostante la paura e la disperazione con l’emergenza Covid-19, da nord a sud c’è un’Italia positiva che reagisce e si impegna senza restare indifferente.
PaeseRoma vi propone oggi in esclusiva l’intervista a Bruna Filippone Presidente del Comitato organizzatore della campagna “Difendiamo l’ospedale di Locri”. E’ oramai un dato di fatto che il nosocomio locrese versi in uno stato drammatico, nel degrado e nell’abbandono più totale e che l’insorgere del virus altro non ha fatto che evidenziare queste enormi carenze.
Nei giorni scorsi nella Locride numerosi sono stati gli incontri, organizzati con il Direttore Sanitario Aziendale Dott. Antonio Bray e il Direttore Ospedaliero Dott. Domenico Fortugno, per verificare la situazione ospedaliera in questo momento difficile e di emergenza non solo dettata dal Coronovirus. Qual è la situazione in questo momento Bruna?
«La situazione è drammatica Patrizia. Noi cittadini non abbiamo avuto scelta. Ci siamo ritrovati in maniera del tutto naturale a dar corpo a questa iniziativa di raccolta fondi proprio perché il nostro ospedale non è dotato nemmeno del gel disinfettante per mani. Sono a conoscenza di questo incontro e che sono state fatte delle valutazioni per decidere come meglio intervenire. Ad oggi ci sono solo queste valutazioni ma i tempi di azione? Non si può più aspettare, anche un solo giorno sarebbe troppo, per contenere e far fronte a nuovi casi di coronavirus qualora ce ne fossero. Va benissimo il consultarsi ma abbiamo assolutamente bisogno di celerità negli interventi».
Come sta vivendo la Comunità Locrese questa pandemia?
«Con molta paura. La malattia risulta essere molto aggressiva colpisce sia giovani che anziani. Noi viviamo nel terrore, conosciamo benissimo quali sono le condizioni del nostro sistema sanitario. Questa nuova emergenza purtroppo non siamo in grado di gestirla».
Qual è il tuo più grande rammarico?
«Come cittadina sono profondamente amareggiata. Non spetta a me andare ad acquistare il gel igienizzante o i saturimetri. Tutto questo lo trovo veramente scioccante. Come Presidente del Comitato ora voglio lasciare da parte tutte le polemiche. Quando tutto sarà finito certamente ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. Come cittadini chiederemo formalmente che vengano presi dei provvedimenti nei confronti degli organi preposti. Non si doveva aspettare di arrivare in emergenza facendo ricadere su noi cittadini tutto il peso di questa responsabilità».
In qualità di Presidente di “Difendiamo l’Ospedale di Locri”, quale messaggio vuoi lanciare attraverso il nostro quotidiano che si fa sempre portavoce del popolo?
«Il mio è un appello all’umanità vi chiedo ora di darci tutti una mano. Fate anche voi una piccola donazione, a sostegno dell’Ospedale, attraverso la pagina Facebook “Difendiamo l’Ospedale di Locri”. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci stanno dimostrando fiducia, siamo arrivati ad oggi ad una cifra pari a 18,418 euro, a fronte di una campagna che abbiamo deciso di chiudere a 20,000 euro. Le donazioni finora ricevute ci hanno permesso di consegnare presidi sanitari e individuali finalizzati a tutelare gli operatori sanitari dal rischio contagio covid-19 e ci stiamo già adoperando all’acquisto di altro materiale».
Patrizia Faiello