E’ nato tutto con il video diffuso via web di un vecchio servizio giornalistico riguardante la nascita in un laboratorio cinese del virus che sta bloccando il mondo intero. Stando a quanto generalmente ammesso a mezzo stampa, il Covid-19 sarebbe frutto di un batterio presente in animali infetti che, in qualche modo, sarebbero finiti sulle tavole di alcune famiglie cinesi.
Fin dall’inizio le tesi complottistiche sono state parecchie, ma solo alcune hanno avuto tanto seguito come quella legata al video del Tg Leonardo trasmesso da Rai 3. Nell’esposto presentato il 27 marzo 2020 alla Procura della Repubblica dal senatore di Forza Italia Domenico Scilipoti Isgrò si legge, infatti, tutta la volontà di comprendere appieno le cause alla base della nascita dell’ormai tristemente noto Coronavirus.
«In data 17/02/2020 nella trasmissione Leonardo in un servizio a firma del giornalista Elena cestino (servizio contenuto nella rubrica diretta da Silvia Rosa Brusin) pertanto in pieno periodo epidemia si ventila con chiarezza e senza possibilità di equivoci che il COVID19 è stato creato in un laboratorio cinese. Nel servizio de quo si dice letteralmente “è sempre più probabile che sia sfuggito da un laboratorio” la cui distanza sarebbe 300 metri dal mercato del pesce. La gravità del servizio risiede inoltre in due circostanze, due Biologi cinesi lo hanno confermato e che i famigerati pipistrelli non sono in vendita in quel mercato»
A seguito della denuncia e della diffusione del video in questione, però, le polemiche si sono accentuate e si è creata una spaccatura tra coloro i quali credono che le cause del Covid-19 siano da ricercare nel mercato di Wuhan e altri che, invece, sostengono la tesi dell’invenzione in laboratorio. Il dibattito è talmente aperto da aver sentito l’esigenza di creare una petizione su Change.org perché siano i cittadini stessi a richiedere una maggiore chiarezza e trasparenza di dati che certifichino le reali situazioni che hanno permesso la generazione del virus killer. Proprio all’interno dell’esposto si legge, difatti:
«Si ritiene opportuno esperire un indagine giudiziaria; considerato che le autorità cinesi non sono risultate collaborative fornendo indicazioni ed eventuale antidoto e che sulla morte del medico eroe cinese sono rimaste e rimangono molte zone di ombra dovute al tradizionale rigore informativo della Cina»
Resta pertanto a discrezione dei singoli cittadini italiani aderire o meno a questa esplicita richiesta di verità.
Per firmare la petizione cliccare qui.
Anna Catalano