Sembrerebbe un bollettino di guerra e invece è solo il numero degli astenuti che non hanno voluto dar voce ad una delle più eclatanti e potenti censure che la stampa italiana abbia avuto in seno. Ottantasei testate giornalistiche hanno riportato la notizia della sospensione del Life120 channel, il canale dedicato alla dieta e allo stile di vita che da anni Adriano Panzironi porta orgogliosamente avanti vantando un gran numero di sostenitori. Talmente tanti, questi, da poter addirittura parlare di “popolo Life120”, gente pronta a difendere a spada tratta i valori e le spiegazioni biochimiche che il giornalista romano diffonde e offre a chiunque chieda delucidazioni sulle scelte alimentari che l’uomo caldeggia.
Panzironi, noto alle cronache italiane per le polemiche che fanno da eco alle parole che il giornalista pronuncia, è tornato a far discutere nelle ultime settimane per la sue affermazioni riguardanti l’utilizzo e l’efficacia delle vitamine C e D nella prevenzione e cura del Coronavirus. Come tutto ciò che concerne il giornalista, anche questa posizione ha suscitato malcontento, dissensi, ma anche grandi adesioni, soprattutto tra i seguaci dello stile di vita proposto dal guru della dieta iperproteica. Ora però arriva, a seguito della sanzione di oltre 260mila euro fatta recapitare da Agcom nei confronti del Life120 channel, anche la sospensione del canale stesso. Un nuovo modo, quindi, per rendere ancora più difficile al giornalista la propria libertà d’espressione.
Di fatto, ciò che ha amareggiato maggiormente Panzironi in tutta questa vicenda è stato l’atteggiamento decisamente “non di squadra” dei colleghi giornalisti, moltissimi dei quali non hanno speso una parola, verrebbe da dire, a favore di una forma neanche troppo velata di censura. La maggior parte delle testate si sarebbe, dunque, limitata a raccontare i fatti, senza parlare assolutamente del diritto alla libertà d’espressione che fortunatamente ancora vige. Il rammarico del fondatore del Life120 lo si comprende con estrema facilità leggendo un messaggio che egli stesso ha scritto sulla pagina Facebook:
«Cari amici, la libertà di stampa viene messa in pericolo non solo da autorità come l’Agcom (che dovrebbe difendere i diritti del cittadino), ma dagli stessi giornalisti accecati dall’invidia e dalla superficialità professionale. Ebbene da quando l’Agcom ha pubblicato il suo comunicato stampa sulla sospensione del Life 120 channel, sul canale 61 e 880 di Sky, la notizia è stata riportata da ben 86 testate giornalistiche. Praticamente i principali quotidiani e i siti di informazione in Italia. Credete che anche uno di loro si sia posto il problema della censura di un collega giornalista o della semplice azione fascista contro un libero pensatore da parte di un ente governativo?
Possibile che la chiusura di 2 canali televisivi ed un ergastolo mediatico di un giornalista, non dia a pensare quanto possa essere grave un azione di questo tipo?
E dove sono liberi pensatori come il dott Montanari, blogger come Byoblu o i giornalisti di Radio Radio che nulla hanno proferito su questo atto infame?
L’unico giornalista che ha evidenziato la gravità della notizia è stato Giuseppe Cruciani, che mi ha invitato nella sua trasmissione “La zanzara”.
Questa è la libertà di stampa in italia, dove i carnefici si confondono con le presunte vittime (i giornalisti), che sono loro stessi responsabili del fatto, che l’Italia sia al 43° posto della classifica mondiale per la libertà di stampa»
Ad accrescere il sospetto che vi sia una malcelata volontà di censura è stata anche la rimozione da YouTube della video intervista che il direttore di PaeseRoma.it, Michelangelo Letizia, ha fatto qualche settimana fa ad Adriano Panzironi perché quest’ultimo potesse argomentare le proprie teorie in merito all’assunzione di vitamina C e D in questo momento di emergenza sanitaria globale.
Resta, pertanto, lecito chiedersi se non vi sia sotto una logica ben più pregnante specifica della semplice rimozione di video dalla rete e dalla tv.