Da qualche giorno l’avvocato Carlo Priolo ha «terminato il terzo libro sulla menzogna della “solidarietà”, un libro complesso, una sintesi veloce dal Rinascimento ad oggi, ossia Rinascimento universale – Figli d’Italia, bambini nel mondo», un testo nella cui conclusione viene chiarito un possibile programma di ripresa delle attività, tanto commerciali quanto industriali. La linea chiara e diretta messa in luce dal legale, e rimarcata dal quotidiano PaeseRoma.it, intende proporsi ai cittadini italiani e alle istituzioni come vademecum per le settimane a venire.
L’estratto del capitolo decimo del testo di Priolo racconta di una ripresa a tutto tondo delle attività commerciali, tra cui quelle inerenti i ristoranti e pub e i mercati rionali. Secondo il legale, «ogni comune, con ordinanza del sindaco in carica, esentato da ogni obbligo di richiesta di approvazioni e pareri da parte delle Assemblee municipali e di altri organismi, provvederà alla apertura delle attività commerciali con gradualità secondo una scansione settimanale». A provvedere alla salvaguardia della salute degli esercenti e degli acquirenti saranno gli “ispettori“, persone deputate a mantenere il rispetto totale delle disposizioni di governo.
Altra possibile soluzione presentata da Priolo fa riferimento ai ristoranti, trattorie, pub, gastronomie e bar presenti sul suolo italiano. A far tirare un respiro di sollievo agli esercenti, nel programma del presidente del movimento Figli d’Italia, sarebbe la proposta di abolizione della Tosap, ossia la tassa per l’occupazione del suolo pubblico e dei tributi analoghi che, ad oggi, i negozianti sono obbligati a versare allo Stato. Si consumerebbe, quindi, all’aperto, sui marciapiedi o nelle piazze, non più in luoghi chiusi. Ciò consentirebbe, dunque, di poter consumare le proprie pietanze o bevande insieme, pur mantenendo una distanza tale da non consentire il reciproco contagio.
«In questa circostanza, dovuta alla pandemia, la collettività comunale usa a propri fini lo spazio pubblico favorito dal gestore del locale che tiene aperto il locale e si organizza per il rispetto rigoroso delle disposizioni Covid-19».
La presenza di mercati rionali, invece, sarebbe, secondo quanto suggerito da Priolo, consentita a «macchia di leopardo e sotto la stretta vigilanza dei funzionari pubblici».
Anche in questo caso, come per le altre attività commerciali, lo svolgimento deve essere autorizzato dal sindaco, senza la necessità dell’approvazione dell’assemblea comunale. I mercati rionali sarebbero linfa vitale per le comunità urbane e, pertanto, la loro riapertura costituirebbe una possibilità di ripresa per la società stessa. Andrebbe applicata anche a questa categoria di esercenti l’abolizione della Tosap.
L’avvocato Priolo nel suo “modus operandi dell’economia” cita però anche altri settori della società: architetti e ingegneri, lavoratori pubblici, operatori del diritto, agricoltori e allevatori e industriali metalmeccanici.
Per maggiori informazioni ed una visione generale del documento, cliccare su “Parte decima di “Rinascimento universale”, ecco cosa fare“.
Anna Catalano