”Violato l’esercizio del diritto di culto, normativa fuori legge e contraddittoria”: il presidente Emerito della Corte Costituzionale dottor Antonio Baldassarre prende le distanze dalla normativa del Governo Conte.
Presidente Baldassarre. Parliamo dell’esercizio del diritto di culto. Che cosa pensa di questa normativa?
”La reputo incostituzionale per violazione dell’ esercizio del diritto di culto ex art 19 e 7 della Costituzione ed anche irragionevole e contraddittoria.”
Per quale motivo?
”Intanto il problema è alla radice. I decreti del Presidente del Consiglio, aventi natura di atto amministrativo, non possono comprimere e disporre di diritti personali e costituzionali. Bisognava fare una legge in Parlamento. In questo caso è accaduto che si è adoperato uno strumento regionale della protezione civile in Lombardia, estendendolo poi di fatto a livello nazionale. Come le dicevo, norme di questo tipo, senza autorizzazione del Parlamento, non possono incidere sui diritti della persone e libertà individuali. Nemmeno nel Cile di Pinochet si è arrivati a tanto. Nella tanto vituperata Ungheria di Orban almeno dal punto di vista formale, vi è stato un voto del Parlamento.”
Torniamo alla libertà di culto…
”La normativa è violativa del Concordato. Prima di tutto nelle chiese, che sono dotate di inviolabilità, la polizia non può entrare ed è accaduto. Poi la vistosa contraddittorietà ed irragionevolezza consta in questo. Si permette la celebrazione del funerale con 15 persone, numero misterioso, ma non quella domenicale. Una messa è maggiormente contagiosa dell’ altra? Poi lo Stato, per il Concordato non può dire alla Chiesa quali celebrazioni fare e quali no. Questa scelta è libera ed insindacabile da parte della Chiesa. Infine, ultimo elemento di irragionevolezza: un supermercato non è fonte di contagio e la chiesa sì?. Il problema è che una volta la politica aveva una certa competenza e si scrivevano bene le leggi, queste di adesso sono fatte male. Non è un problema di debolezza della politica, ma di scarsa competenza. E sarebbe ora che questa situazione, che è diventata anomala, rientri nella normalità costituzionale, in quanto l’ emergenza non è un alibi ad espropriare il Parlamento e le istituzioni.”
Di Bruno Volpe
Fonte: La Fede quotidiana