Oggi pomeriggio, ennesima manifestazione, indetta dall’Associazione Nazionale Ambulanti, nel rione di San Lorenzo, luogo simbolo del commercio ambulante a Firenze. Stavolta tuttavia pur se presenti in piazza, non sono stati gli ambulanti venditori di souvenir, i protagonisti della protesta, ma una nicchia specifica di mercato, quella dei fieristi, vale a dire le attivita’ legate allo svolgimento di fiere e mercati, che perlomeno fino ad ottobre non potranno riprendere a lavorare, secondo le linee guide del Governo per le attivita’ economiche. Abbiamo intervistato Paola Bocconi, che opera nel settore dei fieristi alimentari, in particolar modo legati alla specialita’ dolciaria di Lamporecchio (PT), conosciuta come Brigidino. Alle istituzioni, il suo settore chiede semplicemente un sostegno economico rilevante, considerando gli investimenti fatti, che nelle attivita’ alimentari vanno letteralmente buttati, perche’ la merce acquistata scade, e non puo’ essere quindi neanche rivenduta sottoprezzo per recuperare qualcosa, come successo alla sua azienda che proprio alla vigilia del blocco, aveva acquistato, appunto, una notevole quantita’ di Brigidini da rivendere alla fiera di La Spezia. Ma oltre agli investimenti persi, sul settore pesa enormemente, come detto, la chiusura delle fiere fino almeno ad ottobre, e, ovviamente senza entrate per molti mesi, diventa impossibile per chiunque non sia milionario in euro, sopravvivere facendo fronte anche solo alle normali spese familiari. Anche il settore del Brigidino di Lamporecchio, che ha addolcito l’infanzia di svariate generazioni di toscani e non solo, rischia quindi di scomparire se il Governo non varera’ finalmente, provvedimenti economici reali e non solo virtuali come ha fatto finora.
Luca Monti
Si ringrazia per la foto copertina, il Blogger Stefano Giannattasio