Si è svolta stamane, in Piazza Santa Croce, luogo simbolo delle battaglie sindacali a Firenze, fino a tutti gli anni ’80, quella che forse è la prima rivendicazione unitaria delle categorie operanti nel settore turistico, spesso in disaccordo tra loro, esercitando ruoli contrapposti nella filiera del turismo. Si tratta inoltre di categorie professionali non avvezze alle rivendicazioni sindacali, come ci conferma Luca Santiccioli, guida turistica fiorentina di lungo corso, che esordisce dicendo di non essere felice di stare in un suo luogo abituale di lavoro, quale Piazza Santa Croce, a protestare, e di non ambire a vivere di assistenzialismo e di bonus per lunghi mesi, ma di voler solo tornare a svolgere la propria professione in sicurezza, e con dignità. Il rischio per la professione di guida turistica, infatti, è quello di snaturarsi completamente, soprattutto nel rapporto tra la guida ed i suoi clienti, che è fatto di empatia e di contatto, e non può trasformarsi in un distanziamento, pur possibile, utilizzando le tecnologie disponibili, ad esempio gli auricolari. Santiccioli, infatti dice che la guida non può, e non deve, diventare, una sorta di sergente di ferro che impone le regole ad un plotone di soldati che le devono rispettare, anche perchè, pur se in grado di gestire, grazie alla sua pluriennale esperienza, anche il distanziamento di un gruppo, egli si troverebbe arreso di fronte all’impossibilità di gestire gli incroci fra il proprio gruppo e gli altri passanti, o gruppi gestiti da suoi colleghi, in strade spesso sovraffollate come quelle del centro fiorentino, in alta stagione. Si tratta, ovviamente di una metafora, con la quale il Santiccioli, mette in evidenza il fatto che il turismo, essendo composto da una filiera di attività estremamente diverse tra loro, non può essere ristretto, in un ambito normativo angusto, essendo le esigenze di un ristoratore diverse da quelle di una guida, appunto, o di un’azienda di pullman. Inoltre il Santiccioli dice che il turismo, proprio per la sua complessità, vive di programmazione, mentre le istituzioni spesso lo affrontano con improvvisazione, come dimostra il fatto dei nuovi orari dei musei, completamente diversi da quelli precedenti la quarantena, dei quali gli operatori sono stati informati solo dagli organi di stampa. Il turismo quindi, pur essendo un prodotto di massa, come le scarpe, deve adattarsi ai piedi di ciascun piede, altrimenti non può esistere. Le categorie economiche del turismo, infatti, ed è questo in qualche modo, lo slogan della manifestazione, non vendono “solide realtà”, parafrasando una celebre pubblicità, ma sogni. I sogni, si sa, possono però trasformarsi in incubi, ed è per questo che vanno gestiti nei dettagli, come fanno gli agenti di viaggio, che ritagliano su misura il viaggio da sogno dei propri clienti. A tale proposito la portavoce degli agenti di viaggio toscani, Federica Belinassi, che oggi rappresenta i 320 colleghi di tutta la regione, presenti in piazza, sottolinea che il settore turistico è stato il primo a chiudere, e sarà probabilmente l’ultimo a riaprire, ed ha estremo bisogno di aiuto, che finora non è arrivato, essendo l’intervento del Governo basato solo sugli incentivi fiscali, ma non su vere iniezioni di liquidità a fondo perduto. Belinassi, inoltre non si capacita della scarsa considerazione verso il problema del turismo organizzato, riscontrata da parte della Regione Toscana, che pure dovrebbe muoversi in aiuto degli operatori di un settore fondamentale per la propria economia.
Anche la Signora Morena Del Basso, dell’agenzia Mo Si Viaggi di Porcari (LU), mette in evidenza l’incidenza del turismo per il 13% del PIL nazionale, che coinvolge una filiera enorme, ramificata in ogni settore, compreso quello dei trasporti che vede circolare sulle autostrade, ad esempio i pullman, facendo lavorare quindi anche gli Autogrill. Ecco perchè il turismo non può essere abbandonato a sè stesso, ma deve essere sostenuto in modo unitario dalle istituzioni, pena il fallimento dell’Italia, anche sotto il profilo reputazionale. L’importanza del turismo per l’Italia, e l’amore per quest’ultima degli operatori turistici, sono stati rappresentati dall’organizzazione di questa manifestazione che ha diviso i partecipanti in tre gruppi, ciascuno con magliette di uno dei tre colori della nostra bandiera, disposti lungo il perimetro di Piazza Santa Croce, per abbracciare idealmente, da uno dei luoghi maggiormente conosciuti di Firenze, sia i turisti stranieri, sia tutti i cittadini italiani.
Di gioia per la ritrovata unione tra le categorie operanti nel settore turistico, ha parlato anche Angelo Chiarlone, che rappresenta ben tre categorie, avendo, infatti, sia la licenza di guida, che quella di accompagnatore e quella di NCC. Chiarlone dichiarandosi appunto contento della manifestazione odierna come simbolo di unione e di lavoro comune di tutte le categorie coinvolte nella filiera turistica, auspica che si imponga nel settore, ma anche nella società italiana in generale, il modello organizzativo della riviera romagnola che ha saputo imporsi come leader nel segmento balneare, facendo del gioco di squadra, il proprio punto di forza. Un altro segno di unione è la presenza in Piazza Santa Croce, anche di una categoria solitamente non associata al turismo, quella degli ambulanti fieristi, rappresentata oggi da Luca Cecere, che si dichiara entusiasta di portare il sostegno personale e dei suoi colleghi, ai manifestanti, perchè anche la sua categoria, rientra, a pieno titolo, nella complessa e variegata filiera delle attività turistiche. Gli ambulanti fieristi, infatti, lavorano, prevalentemente, in occasione di fiere e sagre patronali, fortemente legate ai flussi turistici, che loro stessi contribuiscono ad alimentare soggiornando in albergo o consumando nei locali e nei ristoranti in occasione delle loro trasferte di lavoro. Speriamo che questa manifestazione rappresenti solo l’inizio di una ripresa vera, e duratura del turismo, che come abbiamo visto, va molto oltre quello che il comune cittadino percepisce, toccando realmente col proprio indotto, diretto ed indiretto, la quasi totalità delle attività produttive del Paese.
Luca Monti
Si ringrazia per le foto, il Blogger Stefano Giannattasio