Ieri pomeriggio, 17 giugno, in Piazza Santo Spirito, a Firenze, si è svolta una manifestazione, in ricordo di Riccardo Magherini, detto “Riky”, morto durante un fermo dei Carabinieri, il 3 marzo 2014, e che ieri avrebbe compiuto 46 anni. La manifestazione, che ha visto la presenza di qualche centinaio di persone, è stata molto sentita, specialmente quando gli altoparlanti hanno diffuso l’audio dei terribili istanti della morte di “Riky”. con le sue urla disperate, mentre i presenti in piazza si inginocchiavano, sull’esempio di quanto accaduto negli Usa per George Floyd. Anche la Curva Fiesole, era presente con una delegazione di tutti i gruppi che la compongono, per ricordare “Riky”, facendogli gli auguri con uno striscione, e con l’accensione di alcuni fumogeni da stadio.
Riccardo Magherini, infatti, oltre ad essere un grande tifoso Viola, era stato anche un giocatore delle giovanili della Fiorentina, e la Curva Fiesole, negli anni passati, in piena bagarre giudiziaria per il suo caso, gli aveva dedicato, addirittura una coreografia, in occasione di un Fiorentina – Juventus, che, come tutti sanno, a Firenze, non è mai una partita qualunque, ma “La Partita”, e questo, come la presenza, ieri in piazza di alcuni Consiglieri Comunali di diversi schieramenti politici che in forma privata hanno voluto ricordarlo, testimonia come “Riky”, fosse realmente benvoluto da tutti in città. Abbiamo poi intervistato il padre di “Riky” Guido Magherini, che ha puntato il dito contro le regole d’ingaggio durante i fermi delle forze dell’ordine, che prevedono, ancora oggi, la pratica del ginocchio sul collo che ha causato, in Italia, come altrove nel mondo, vedi appunto George Floyd, troppi lutti. La differenza notata però da Guido Magherini, tra Italia e Stati Uniti, è nella differente opportunità di avere giustizia. Mentre, infatti, negli Usa, il poliziotto che ha ucciso George Floyd è in carcere, qui in Italia, i Carabinieri che hanno fermato suo figlio quella tragica sera di sei anni fa, sono ancora in servizio, perchè dopo essere stati condannati nei primi due gradi di giudizio, sono stati assolti dalla Corte di Cassazione, con quello che Guido Magherini definisce un “gioco di prestigio”. Tuttavia la battaglia giudiziaria della famiglia Magherini continua, in quanto, è ancora pendente il ricorso presentato alla Corte Europea di Strasburgo, dal legale della famiglia, l’avvocato Fabio Anselmo, che in collaborazione con le rispettive famiglie, ha seguito anche i casi di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi, e che era ieri anch’egli presente, in Piazza Santo Spirito, per ricordare “Riky”. Guido Magherini, ha poi concluso che si augura che i Carabinieri che hanno proceduto al fermo di suo figlio, ancora in servizio, non vengano più impiegati sulla strada, in quanto non ne sono degni, visto quanto accaduto, appunto,ma in semplici mansioni d’ufficio.
Dopo il padre, abbiamo intervistato il fratello di “Riky”, Andrea Magherini, che ha ricordato il fratello, rievocando le fasi dell’intervento dei Carabinieri, che lo hanno portato alla morte, e dedicando poi un pensiero alla moglie ed al figlio di Riccardo suo nipote Brando, rimasto orfano di padre a due anni. Da segnalare poi la “Lettera Aperta a Riky”, letta in Piazza Santo Spirito, da Maddalena Benanchi rappresentante dell’Associazione Contro Gli Abusi In Divisa, che è sempre stata vicina alla famiglia Magherini per sostenerne la battaglia giudiziaria, e che ha voluto ricordare così questo “Ragazzo Fiorentino” che ieri avrebbe compiuto 46 anni.
Luca Monti
Si ringrazia per le foto il Blogger Stefano Giannattasio