Si è svolta, ieri pomeriggio, una manifestazione dei tifosi della Curva Fiesole, che partiti dagli impianti sportivi del Ponte a Greve, si sono poi spostati, in scooter, verso lo stadio Artemio Franchi, attraversando in pratica tutta la città, per sollecitare autorità ed istituzioni, a prendere decisioni rapide sullo stadio della Fiorentina.
Abbiamo intervistato un esponente storico della Curva Fiesole, Safaie Kianoush
presidente del Viola Club Porcellino dal 1995, che si è rammaricato del clima di divisione sull’argomento tra i tifosi, organizzati, e non, anche se, essendo fiorentini, capaci di litigare su praticamente tutto, la cosa non lo sorprende più di tanto. Le posizioni in ponte tra l’opinione pubblica dei tifosi viola, sono ben quattro: la ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi, e la costruzione di uno stadio nuovo, che a sua volta si suddivide in altre tre opzioni, in quanto ci sono coloro che lo vorrebbero realizzare nell’area ex Mercafir, altri che lo vorrebbero realizzare a Castello, ed altri ancora a Campi Bisenzio.
Tutte le opzioni in campo, sono, come ovvio pieni di pro e di contro, che non sta a noi valutare non avendone le conoscenze tecniche, e non sapendo nei dettagli neanche le condizioni economiche e di fattibilità di ciascuna delle ipotesi. Sta di fatto che la città ed i tifosi cominciano ad essere stanchi di una situazione di stallo che è diventata quasi decennale, e che le istituzioni, d’accordo con la controparte ACF Fiorentina devono risolvere quanto prima, perchè Firenze e la sua squadra non possono tornare agli ultimi tempi della gestione Della Valle, pieni di incomprensioni ed il buon rapporto che il nuovo proprietario viola, Rocco Commisso, ha saputo instaurare da subito con i fiorentini non può essere buttato via rappresentando un patrimonio di ottimismo e speranza, quanto mai necessari specialmente in una situazione economicamente e socialmente delicata come quella che la città sta vivendo oggi. Safaie Kianoush, ha poi apprezzato la commozione di Joe Barone, uomo di fiducia di Commisso, presente ieri alla manifestazione dei tifosi, ma sottolineando, di non considerare più il Franchi come la casa della Fiorentina, come invece ha detto Joe Barone ieri, sostenendo che una casa deve avere almeno un tetto, cosa che il vecchio stadio non ha, e che personalmente non vorrebbe tornare a vedere partite in trasferta come durante il rifacimento del Franchi, appunto, in occasione di Italia ’90. Ecco giornalisticamente direi che il peccato originale dello stadio a Firenze, è proprio nella pessima ristrutturazione dell’allora Stadio Comunale, che si è tradotta, in pratica in meno di un nulla di fatto, con l’aggravante di aver abbattuto la pista di atletica, sulla quale un certo Sebastian Coe, nel 1981, stabilì i primati mondiali degli 800 metri, durante il meeting di Firenze con il tempo di 1’41″73 che rimase imbattuto fino all’agosto 1997 con nocumento alla pratica di altri sport diversi dal calcio che vi si svolgevano, appunto regolarmente e con grande successo di pubblico e risultati tecnici, e certamente anche allo stadio stesso che, infatti da quegli ultimi anni ’80 non ha mai trovato la pace e la dignità necessarie per affrontare le sfide del nuovo millennio. Crediamo sia giunta l’ora che lo stadio di Firenze qualunque esso sia, possa tornare ad essere “Di Firenze Vanto e Gloria” come recita uno striscione storico della Curva Fiesole.
Luca Monti