Ieri, 25 giugno, come in altre 59 città d’Italia, si è svolta a Firenze, una manifestazione di protesta contro il Ministro Azzolina, accusata, da docenti, genitori ed allievi, di non aver ancora predisposto un piano di rientro scolastico per settembre lasciando tutti gli interessati, in mezzo a tante problematiche che rischiano di restare irrisolte col passare del tempo.
Abbiamo intervistato Costanza Margiotta professoressa dell’Università di Padova, ma anche madre, che a Firenze si batte con forza per la riapertura non solo della scuola e dell’università, appunto, ma anche delle biblioteche, come la Nazionale, ancora chiuse. Non a caso, dice, infatti, la manifestazione di ieri, è partita come presidio di fronte alla Biblioteca Nazionale Centrale, simbolo di un Paese che ha riaperto ogni tipo di attività, tranne quelle culturali, privilegiando, sembra, forme di didattica a distanza che sono, a suo avviso, inammissibili, e non in linea con un corretto sviluppo sociale e culturale degli studenti, ma che non soddisfano neanche la categoria dei docenti, nè tantomeno i genitori, soprattutto le madri, che sono state costrette, durante la quarantena ad un surplus di lavoro enorme. Abbiamo poi intervistato la professoressa precaria di scuola media, Mariapina Balestra
che ha posto l’attenzione sulla mancanza di personale sia docente, sia in altre mansioni, dovuta alla mancata regolarizzazione dei precari storici, che rischiano di vedere, anche a settembre frustrate le loro legittime aspettative di impiego stabile visto il persistere del Ministro, in quella che sembra una volontà di chiusura alla regolare didattica in presenza, a favore di quella a distanza. Sono state annunciate poi ulteriori iniziative di protesta, sempre coordinate con altre realtà territoriali del Paese, e comunque sempre in luoghi simbolo di una cultura, che ci auguriamo non diventi uno sbiadito ricordo, ma possa ancora essere fonte d’orgoglio per l’Italia.
Luca Monti
Si ringrazia per le foto il Blogger Stefano Giannattasio