Sabato 27 giugno, alcuni militanti di Toscana Nazionalista, hanno consegnato al Vescovo di Pistoia, Monsignor Fausto Tardelli, le firme da essi raccolte, per chiedere al presule, la rimozione di Don Massimo Biancalani, dalla conduzione della parrocchia di Vicofaro.
La raccolta firme di Toscana Nazionalista, è solo l’ultimo atto della vicenda del prete di Vicofaro, che ormai è uscita dall’ambito religioso per entrare in quello politico. Don Biancalani, infatti, porta avanti da tempo un’accoglienza ai migranti, molto controversa e dal retrogusto amaro, perchè appare viziata da eccessivo protagonismo e vittimismo dello stesso sacerdote, che in nome dell’accoglienza indiscriminata appunto, ha permesso, e continua a permettere comportamenti anche oltre la legalità da parte dei migranti. Quando qualche giorno fa, la Polizia ha arrestato per spaccio di droga un giovane nigeriano, ospite della sua struttura d’accoglienza, che poi, aspetto non secondario, altro non è che la chiesa stessa, trasformata in dormitorio, Don Biancalani infatti, anzichè farsi un’analisi di coscienza, non ha trovato niente di meglio da fare che accusare Matteo Salvini, di speculazione politica, minacciando querele contro il leader leghista, reo, a suo avviso, di aver rilanciato sui propri social la notizia. Insomma, Don Biancalani, sembra non aver alcuna intenzione di recedere spontaneamente da comportamenti non proprio consoni al suo ruolo sacerdotale tanto che, ormai quasi tutti i fedeli di Vicofaro sembrano aver abbandonato la sua parrocchia, e probabilmente sono tra i firmatari dell’appello consegnato sabato al Vescovo di Pistoia, per chiederne la rimozione dai militanti di Toscana Nazionalista. Vedremo quale sarà la risposta di Monsignor Fausto Tardelli, a tale richiesta ma certo la vicenda di Vicofaro deve essere risolta quanto prima, perchè, aldilà di ogni considerazione politica non si può permettere che una chiesa venga trasformata in un ricettacolo di degrado ed illegalità.
Luca Monti