“La tradizionale Chiesa cattolica, rispettosa del deposito della fede, infastidisce ambienti liberali, in realtà sono marxisti travestiti”: lo dice con chiarezza padre Andrzej Wodka, Presidente Avepro, commentando l’iniziativa di chi in Italia ha pagato una pagina di Repubblica per rivolgere un appello a Papa Francesco al fine di “riparare” la Chiesa di quel Paese dallo scandalo pedofilia. In realtà tutto nasce da un cortometraggio (il secondo in poco tempo) nel quale si fa riferimento ad un presunto scandalo sessuale che coinvolgerebbe il vescovo di Kalisz monsignor Janiak. Con prontezza (eccessiva e poco garantismo) il Primate di Polonia Monsignor Polak ha segnalato la cosa al Papa e la diocesi di Monsignor Janiak è stata commissariata. Naturalmente il cortometraggio attacca non solo Monsignor Janiak, ma come al solito, se la prende con buona parte del clero e fondazioni (anche quella che fa capo a padre Tadeusz Rydzyk, Radio Marjya, emittente di gran qualità). Abbiamo intervistato sul tema padre Andrzej Wodka.
Padre Wodka, che cosa ne pensa?
“Dico che fatti di pedofilia sono sempre molto dolorosi ovunque avvengano e bisogna essere chiari e severi nella repressione. Non importa il numero, ne basta uno. Però la pedofilia colpisce tutti, non solo il clero, avviene anche in casa. Pertanto bisogna avere al problema un approccio meno ideologico o schierato”.
Un gruppo di cattolici ha scritto al Papa, comperando uno spazio su Repubblica invocando purificazione per la Chiesa polacca. Giova ricordare che la Polonia è in tempo elettorale…
“Giusta osservazione. Dopo l’ uscita di un secondo cortometraggio che accusava il vescovo Janiak, il nostro Primate ha scritto subito in Vaticano. Se ci sono altri fatti nuovi che hanno fatto accelerare le cose, questi li sa solo il Primate. Io credo che possa esserci dietro tutto questo una manovra dei liberali, siamo in periodo di votazioni presidenziali”.
Cioè?
“La Chiesa tradizionale cattolica polacca, non tradizionalista, rispettosa del deposito della fede e della dottrina di sempre, infastidisce. I liberali, marxisti travestiti e vicini a Soros, non perdono alcuna occasione per screditarla o insidiarla e la Polonia che resta in Europa il bastione della fede, crea ansia, allora questo bastione va abbattuto, con falsità. E’ in atto la tipica operazione marxista della terrorizzazione delle coscienze. Ecco che il primo simbolo da distruggere nel Paese cattolico per eccellenza, è l’ altare. Ma hanno fatto male i conti con un Popolo che stima la Chiesa ed ha fiducia anche se ultimamente anche da noi si verificano segni di secolarismo. La Chiesa polacca è robusta e va con la parte equilibrata della politica, sostiene quella sana , non certo chi vuole riportare i liberali al governo. Ecco, questa Chiesa vicina al mondo cattolico e moderato non piace a certi ambienti”.
Un attacco anche alla Polonia politica?
“Oggi, per la considerazione e il prestigio internazionale che ha, a nessuno conviene mettersi contro la Polonia. E’ una questione di geo politica. Indubbiamente un Paese che ha superato meglio degli altri la crisi economica e la cui economia è in salute, preoccupa alla pari della sua vicinanza a Trump, rispetto che alla Merkel”.
Bruno Volpe