Ieri pomeriggio, 30 giugno, Via Cavour, a Firenze, è stata protagonista di due manifestazioni rispettivamente per la riapertura del Chiostro della Badessa, in Via Santa Reparata, e sulle condizioni della sanità regionale e nazionale.
Nella prima manifestazione organizzata dai giovani della “Polveriera” si è posto in evidenza il problema della gestione pubblica degli spazi verdi, all’interno non soltanto del Chiostro della Badessa, ma dei numerosi complessi monastici presenti in città specialmente nel centro storico che anzichè essere utilizzati vengono chiusi con delle cancellate, e sottratti alla fruizione dei cittadini. In questo caso la protesta si è tenuta davanti alla sede del Consiglio Regionale, essendo la Regione Toscana l’ente pubblico proprietario del bene in questione, dopo l’alienazione in suo favore, da parte del demanio. A parlare con i manifestanti, si è trattenuto anche Tommaso Fattori Consigliere Regionale di Toscana a Sinistra, che si è impegnato a presentare una mozione per sostenere la riapertura del Chiostro della Badessa, e la richiesta di riaprire, appunto, tutti gli spazi verdi oggi chiusi al pubblico.
La seconda manifestazione, invece, come detto, verteva sulla situazione della sanità ed abbiamo a tal proposito intervistato Silvia Gabbrielli, rappresentante toscana della sigla sindacale USB, che ci ha detto di ritenere imprescindibile la creazione di un unico sistema sanitario pubblico, in capo al Ministero della Sanità, per eliminare le differenze strutturali e metodologiche tra regione e regione, che affliggono il sistema sanitario oggi, impedendo alle eccellenze di emergere, e favorendo le baronie mediche e gli interessi delle caste politiche regionali.
Gabbrielli ha poi proseguito dicendo di non aspettarsi molto in tal senso dalla Regione Toscana che certamente essendo parte in causa, non può essere favorevole a tale proposta di nazionalizzazione della sanità, ed è per questo che domani, 2 luglio, i Cobas saranno in presidio davanti a Montecitorio a Roma, per porre a livelli più alti la questione.
Alla nostra domanda politica sui candidati alla presidenza della Regione, in vista delle elezioni autunnali, la delegata sindacale, ci ha risposto che nè Eugenio Giani candidato del centrosinistra, nè Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra hanno a suo avviso, la volontà di agire in discontinuità con l’uscente presidente Enrico Rossi, del Pd, perchè, il primo non vuole rinunciare, appunto, alla logica della spartizione partitica delle cariche, e la seconda, è espressione di una politica liberista favorevole alle privatizzazioni, quindi non è realizzabile un dialogo costruttivo con nessuno dei due possibili neo presidenti.
Luca Monti
Si ringrazia per le foto, il Blogger Stefano Giannattasio