“Quando fu pubblicato il bando per autisti, in molti tirarono un sospiro di sollievo ma i risultati lasciano molto a desiderare: nonostante il concorso in essere, l’Ares 118 continua ad attingere operatori attraverso le agenzie interinali, con grave nocumento per la professionalità e le tasche dei cittadini”. Ė quanto dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, in riferimento all’ultima determinazione dell’azienda di emergenza sanitaria che si sarebbe ridotta perfino a richiamare autisti in quiescenza, oltre a coinvolgere le agenzie interinali e a ipotizzare l’utilizzo dei barellieri come autisti. “Ricorrere a esterni non preparati, non formati e pagati con le risorse dei contribuenti, che nel Lazio sono le più ingenti – tuona il presidente – significa mettere a rischio la salute dei cittadini e degli operatori, così come sarebbe rischioso impiegare i barellieri togliendo, di fatto, una unità dalle ambulanze, operazione che in questo periodo si dimostra oltremodo rischiosa”. Il tutto, nella circostanza non secondaria di un concorso per autisti in itinere, per cui molti candidati sono in questo periodo chiamati a sostenere la prova pratica e che non ha raggiunto il numero di domande atte a coprire il fabbisogno triennale di unità. “Ci chiediamo –sostiene ancora Maritato – come mai non siano state velocizzate le procedure concorsuali che anzi, complice la pandemia, sono state ritardate. Se a pensar male si fa peccato in questo caso non vorremmo mai aver indovinato con i sospetti”. Gli autisti reclutati tramite agenzia, dovrebbero farsi carico della guida di ambulanze inviate dall’esercito in appoggio ai mezzi attualmente a disposizione, che non sarebbero sufficienti a supportare l’emergenza. “Parliamo di una spesa di 150mila euro per tre mesi, con stipendi da fame per gli operatori, senza valutare che i 600 autisti del concorso pubblico sono già risultati idonei alle prove di guida. Una cosa inconcepibile”, chiosa Maritato.