Roma – In un’operazione che ha coinvolto i Carabinieri del Nas di Roma e di Prato, sono stati sequestrati 437 farmaci illegali cinesi, di cui 88 riconducibili alla cura del Covid-19. Si tratta di confezioni di Lianhua Qingwen Jiaonang, un prodotto non autorizzato dall’Aifa nel nostro Paese ma in vendita in erboristerie, supermarket e parafarmacie della comunità cinese. Il Capitano Maurizio Santori, dei Nas di Roma, interpellato dall’agenzia Dire, ha spiegato che il raggio d’azione dei Nas coinvolge l’intero territorio nazionale e si indaga anche su possibili vendite illegali di vaccini anti-Covid. – Avete individuato la rete illegale che ha fatto circolare il prodotto cinese? “Stiamo tuttora ricostruendo la rete di vendita del farmaco.
Anche i colleghi di Prato hanno sequestrato il prodotto, parliamo complessivamente di 437 confezioni tra cui unguenti e creme, 88 di questi prodotti sono riconducibili alla cura del Covid e hanno un costo di 20 euro a confezione, ognuna contiene 24 pillole. Al momento stiamo ricostruendo le operazioni di vendita attraverso le attività di riscontro che sono partite su Roma e Prato, dove più grandi sono le comunità cinesi ma sono state allertate tutte le 38 unità nazionali della tutela della salute dei Carabinieri. Nelle prossime ore potrebbero esserci ulteriori sequestri”.
Di che rete parliamo e il commercio di questo prodotto avviene sia nei negozi fisici che online? “Sappiamo che la vendita avveniva anche online e stiamo verificando, con l’Istituto superiore di sanità, se le sostanze contenute all’interno delle confezioni poste sotto sequestro siano anche tossiche, non avendo l’autorizzazione in commercio da parte di Aifa. Il farmaco illegale anti-Covid, nello specifico il ‘Lianhua Qingwen Jiaonang’, non riguardava solo acquirenti cinesi, anzi non escludiamo che fosse acquistato anche da italiani”. – Il sequestro di questo prodotto era già avvenuto durante il primo lockdown. Questo secondo sequestro parte da quell’attività di indagine? “Il sequestro di ieri e’ partito dalle piazze del quartiere Esquilino a Roma ma il suo raggio di azione è più ampio, tanto che il sequestro durante il lockdown è legato solo parzialmente a questo.
I prodotti sotto sequestro arrivano in Italia dalla Cina in vari modi, anche tramite corrieri, per questa ragione si attendono eventuali esiti delle indagini della Procura di piazzale Clodio, a Roma. Per adesso il sequestro dei prodotti è penale ma gli esercenti non sono stati multati, i Nas intanto proseguono nei controlli anche dei vaccini anti-Covid, per verificare che sia rispettato il protocollo di gestione, conservazione e le direttive nazionali previste”.
Anna Rita Santoro