Elisa Claps 16 anni di Potenza, Yara Gambirasio 13enne di Brembate, Elena Ceste 38 anni di Castigliole d’Asti, Mimma Paparella 55 anni di Bari. Donne di ogni parte d’Italia diverse per età, condizione, storia ma accomunate da un unico destino: la scomparsa e il ritrovamento del cadavere nelle vicinanze dei luoghi di vita, Così come nel 2001 sparì Federica Farinella, modella 30enne di Rivoli, per essere ritrovata nell’ottobre scorso in un bosco a un chilometro dal luogo della sua sparizione, nel territorio di Camerano Casasco. Storie maledette, spesso nate per motivi passionali, in altri casi delitti attribuiti a persone vicine, in ambito familiare oppure uccisioni d’impeto, magari durante un approccio indesiderato. Nel caso di Federica Farinella c’è il buio assoluto. Ė stato un cacciatore che passava nei pressi dell’abitazione di Chiusano d’Asti, una seconda casa in cui la famiglia Farinella si godeva qualche giorno di vacanza, a fare il macabro ritrovamento: poveri resti che una approfondita analisi del Dna ha attribuito all’avvenente ragazza che aveva lambito il mondo dello spettacolo, per fuggirne dopo qualche anno delusa o inorridita. E forse è tutta qui la chiave della sua sparizione e morte. La sua aspirazione era quella di sfondare, diventare una soubrette, per questo si era circondata di personaggi celebri, tra cui quel Valerio Merola conduttore della trasmissione “Bravissima” tra il 1994 e il 1995, poi coinvolto nella vicenda nota come “Vallettopoli”. Fu la Procura di Biella, nel 1996, ad avviare un’inchiesta da cui emersero situazioni non proprio edificanti che gettarono un’ombra sul mondo patinato della televisione, che non si rivelò tale. Come tante ragazze di provincia, Federica si lascia abbagliare dalle trasmissioni cult degli anni Novanta, nel suo caso ‘Non è la Rai’ funziona da molla che le fa abbandonare la provincia piemontese e la famiglia per approdare a Roma, dove partecipa alla selezione di ‘Bravissima’ ma non la supera. Sarà però lo stesso conduttore Valerio Merola a introdurla nel mondo dello spettacolo, ricco di eventi, conoscenze importanti e anche tante illusioni. Per cinque anni Federica coltiva il suo sogno senza sfondare, finché non si rompe quel fragile equilibrio che si è costruita, spezzando tutti i sogni in cui aveva creduto. Siamo nell’estate del ‘96, e sul presunto scandalo su cui indaga la Procura di Biella prende vita un’inchiesta che ben presto deflagrerà coinvolgendo pezzi da novanta della Tv di intrattenimento. Insieme a Merola sono coinvolti il conduttore Gigi Sabani e il regista e autore televisivo Gianni Boncompagni. Successo in cambio di sesso, questo il filone seguito dagli inquirenti. Le giovani donne che volevano intraprendere una carriera in Tv, secondo i magistrati, dovevano passare per le forche caudine dell’approccio con questo o quel personaggio potente del piccolo schermo. Federica ne resta miracolosamente fuori ma non del tutto. Il clamore è tale che decide di abbandonare quel mondo apparentemente dorato e torna in famiglia. E proprio la famiglia l’accoglie con tutto l’affetto possibile e, come consolazione la fa svagare con tranquille e domestiche vacanze: in Sicilia e, al ritorno, nella casetta della campagna astigiana. Proprio da qui, quella domenica 2 settembre del 2001, suo padre Francesco la vede per l’ultima volta in giardino, seduta su un dondolo in attesa di pranzare con alcuni parenti. Poi buio assoluto. Si è allontanata volontariamente? Qualcuno l’ha prelevata? Ė uscita per passeggiare perdendosi? Difficile formulare una ipotesi. Di sicuro, secondo la psicologa che la seguiva per farle ritrovare l’equilibrio perduto, lei non si sarebbe mai allontanata dai suoi cari, dagli unici suoi affetti. Nei 19 anni della sua assenza, papà Francesco non ha mai abbandonato la speranza, fino a quel drammatico ritrovamento. La sua determinazione lo ha portato a fondare l’associazione Penelope, che si occupa di persone scomparse, fino a diventarne presidente. “Daremo l’impulso per continuare le indagini e fare luce sulla causa della morte”, sostiene con decisione. Tra le ipotesi della famiglia, quella che Federica quel giorno non si sia allontanata da sola: “Il dubbio resta”, sussurra Francesco Farinella. Dopo quella chiamata dei carabinieri della stazione di Montechiaro, con cui riferivano del ritrovamento di quel cranio e quel femore, in tantissimi si sono stretti alla famiglia, non solo sui social dove il padre ha scritto: “Fine 2020, cuore spezzato. Ti abbraccio forte, più forte di sempre dolcissima bimba mia. Sono sicuro che sei felice tra gli angeli e che da lassù ci proteggerai”. E ora si attendono analisi più dettagliate per appurare se la morte di Francesca sia stata più o meno violenta. In quest’ultimo caso, si potrebbe tornare indietro nel tempo, magari a quelle scabrose inchieste sul sesso per il successo.