(Fonti: Ilmeteo.it – Dire.it)
Notizia riportata dal quotidiano Die welt: il farmaco avrebbe innescato degli effetti collaterali molto più forti di quanto ci si aspettasse, soprattutto in una zona del Nord Reno-Westfalia e, più precisamente, nelle città di Emden e Braumschweig dove i dipendenti di cliniche e presidi ospedalieri hanno riferito di sentire così tanta spossatezza e dolori ossei da non riuscire a stare in piedi e men che meno di lavorare.
Si pensava ad un caso isolato, ma quasi tutti gli operatori delle suddette cittadine hanno subito questi strani sintomi, alcuni anche severi: è chiaro che una cura vaccinale non possa essere esente da effetti indesiderati, ma preoccupa soprattutto la concentrazione di questi ultimi in tale area geografica. 37 persone su 88 risultano in malattia ed quindi è presente un forte deficit sanitario: di conseguenza, il distretto di Laar ha annunciato che non somministrerà più Astrazeneca, sostenendo, come riportato anche dal quotidiano Il Messaggero, che “le dosi di vaccino probabilmente provengono dallo stesso lotto consegnato a Emden”.
Inoltre, il quotidiano il Giornale ha evidenziato che l’Istituto Robert Koch, l’organizzazione responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive in Germania e facente parte del Ministero federale della Salute, ha provato a gettare acqua sul fuoco. Secondo tale ente, le reazioni anomale causate dal siero incriminato sarebbero un fenomeno comune a ogni antidoto, ma stupisce la percentuale delle reazioni avverse, per giunta localizzate geograficamente: per questo motivo, le Autorità Sanitarie indagheranno sui motivi di tale infausta situazione.
Il vaccino AstraZeneca potrà essere somministrato anche alle persone con più di 65 anni. Lo conferma il ministro della Salute, Roberto Speranza, a ‘Mezz’ora in più’ su Raitre.
“Ci sono nuove evidenze scientifiche che dimostrano come questo vaccino possa essere utilizzato su tutte le fasce generazionali”, spiega. “Abbiamo ricevuto da pochissime ore dal Consiglio superiore di sanità” il via libera, “io spero che già domani o massimo da dopodomani ci sarà una circolare del ministero in questa direzione”.
È una notizia che “ci aiuta” e ci permetterà di “avere un pieno utilizzo” e di procedere “in maniera più spedita” anche “per vaccinare le persone più fragili”.
“Entro l’estate dosi per metà popolazione”
“Noi pensiamo che il prossimo trimestre sia quello decisivo, dal 1° aprile ci aspettiamo l’arrivo di oltre 50 milioni di dosi. Puntiamo a raggiungere metà della nostra popolazione. C’è anche un nuovo vaccino che auspichiamo venga approvato da Ema già l’11 marzo, quello di Johnson & Johnson che consente una sola dose, fatto assolutamente determinante”. L’obiettivo, aggiunge Speranza, è che “entro l’estate tutti gli italiani che vorranno devono poter avere la dose del vaccino”.
“Altre regioni andranno in zona rossa”
“Ci vuole chiarezza, questo è un mese complicato. C’è un fatto nuovo che sono le varianti, secondo l’Iss la variante inglese riesce a diffondersi con una maggiore velocità del 35-40% rispetto al ceppo originario. Almeno il 54% dei casi che riscontriamo in Italia è dovuta a questa variante e questo lo vediamo dalla curva che è risalita. Noi monitoriamo la curva e verificheremo quali misure siano più adeguate, io mi aspetto che le varianti abbiano un impatto e che che altre regioni vadano verso il rosso”, spiega.
“Sputnik? Se per EMA e AIFA è sicuro lo useremo”
Sputnik? “Se un vaccino funziona e se Ema e Aifa ci diranno che un vaccino è sicuro ed efficace non mi interessa la nazionalità”. Lo dice il ministro della Salute, Roberto Speranza, a ‘Mezz’ora in più’ su Raitre. “Sono aperto al vaccino russo così come ad altri purché i controlli delle agenzie preposte abbiano buon fine. Quando avverrà anche questo per il vaccino russo noi siamo pronti a collaborare con le autorità russe, anche eventualmente per rafforzare la produzione”, conclude.
Arianna Calandra