(Fonte: Dire.it)
ROMA – “Si ritorna in presenza con docenti e collaboratori vaccinati. Da questo punto di vista sono stati fatti passi in avanti perché è stato vaccinato circa l’80% del personale scolastico. Per quanto riguarda invece le altre condizioni – un piano di screening con tamponi veloci e la messa in sicurezza dei mezzi pubblici – non si registrano passi in avanti”. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dirigenti pubblici della scuola (Anp), fa il punto della situazione in vista del rientro in classe di domani, che coinvolgerà oltre 5milioni di studenti. Nelle zone arancioni si tornerà in presenza fino alla terza media e al 50% nelle secondarie di secondo grado, mentre nelle zone rosse si potrà frequentare in presenza fino alla prima media.
“Non riapriamo nelle stesse condizioni di prima- continua Giannelli- La situazione è migliore proprio grazie ai vaccini. Il problema è che il personale scolastico ha un’età media elevata, quindi era necessario vaccinarlo. Resta il rischio di circolazione tra gli studenti, ma è un rischio che non è legato solo alla scuola“. Per quanto riguarda invece la mancanza di un piano di screening, Giannelli ha detto che “effettuale questa operazione su tutta la popolazione studentesca è un’operazione di grandi dimensioni, e attualmente non ci sono i numeri sufficienti per condurla. Fatto sta che non si sta portando avanti. È un’operazione che dipende non solo dal ministero dell’Istruzione, ma dall’organizzazione con il ministero della Salute, le Regioni, la protezione civile e l’esercito. Senza questo coordinamento è difficile varare un piano così articolato”.
Intanto, le scuole continuano a fare la loro parte: distanziamento di un metro tra gli alunni, mascherine e sanificazione degli spazi. “Il problema è capire se queste misure sono sufficienti con le nuove varianti, ma da parte del Cts sappiamo che sembra essere così. Certamente non si può certamente impedire che il virus passi da una famiglia all’altra grazie al contatto con i bambini”. Infine, sul recupero delle ore perse, il presidente Anp ha precisato che “parlare di ore perse è improprio: operatori e alunni hanno fatto il loro lavoro. Il numero di ore è stato quello canonico, certamente qualcosa si potrebbe fare dopo la chiusura delle lezioni ufficiali. Come attività volte al recupero della socialità e al recupero di alcune materie, basandosi anche su personale esterno alla scuola”.
Arianna Calandra