Nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio, coordinati dal Comando provinciale di Latina, i Finanzieri della Compagnia di Formia hanno individuato un medico veterinario, già radiato dall’albo, che continuava ad esercitare la professione in maniera abusiva.
Ad attrarre l’attenzione delle Fiamme Gialle è stato il viavai di persone verso una struttura sanitaria sita a Minturno (Lt) e adibita a poli-ambulatorio. Un afflusso anomalo atteso che le attività di analisi e riscontro individuavano la struttura come riconducibile a un altro medico veterinario, operante presso diversi presidi sanitari siti in altri Comuni, anche fuori regione, motivo per il quale è apparsa da subito inspiegabile la contemporanea funzionalità di tutti plessi.
Servizi di appostamento nelle adiacenze del poli-ambulatorio, acquisizione di informazioni dai clienti dello stesso, analisi degli elementi presenti alle banche dati in uso alla Guardia di Finanza, hanno portato le Fiamme Gialle ad intervenire prontamente presso la struttura sanitaria dove il professionista era intento all’attività. Rinvenute anche numerose confezioni di medicinali scaduti e un cucciolo di barboncino sprovvisto del microchip identificativo, all’interno di una gabbia.
L’attività d’indagine, partecipata nella sua progressione alla Procura della Repubblica di Cassino e coordinata dal Sostituto Procuratore Marina Marra, è stata estesa ad un’altra struttura sanitaria operante nell’alto casertano e gestita nello stesso modo dai due medici. I due soggetti responsabili sono stati denunciati per le ipotesi di esercizio abusivo della professione, truffa, maltrattamento di animali e gestione di rifiuti non autorizzata.
L’Autorità giudiziaria ha inoltre disposto il sequestro dei due poli- ambulatori veterinari, nonché l’affidamento del cane ad un’associazione locale per la tutela degli animali, che si è adoperata nell’immediatezza per avviarlo presso un’idonea struttura sanitaria ove verranno prestate le necessarie cure.
Sotto la lente dei Finanzieri ora gli aspetti tributari, poiché il medico radiato dall’Albo, ha continuato ad operare in maniera sconosciuta al fisco, come risulta dai riscontri eseguiti.