Sono già migliaia gli agricoltori, allevatori e pastori scesi in piazza contro l’invasione dei cinghiali in tutti i capoluoghi di regione a partire da Roma, in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, per chiedere di fermare una calamità che distrugge i raccolti, aggredisce gli animali, assedia le stalle e causa incidenti stradali nelle campagne ma anche all’interno dei centri urbani con pericoli concreti per gli agricoltori ed i cittadini. Nella piazza piena di gente – sottolinea la Coldiretti – ci sono le sagome di un branco di cinghiali a grandezza naturale per dimostrare concretamente cosa significa trovarseli di fronte in strada, nei campi o davanti alla propria abitazione. Molti dei presenti sono agricoltori e denunciano storie personali con drammatiche conseguenze per cose, animali e persone ma anche l’amarezza di aver visto distruggere in pochi minuti il lavoro di un anno come si vede dalle foto in numerosi cartelli. Alcuni hanno portato frutta, insalate e cereali completamenti distrutti dal passaggio dei cinghiali. Un gruppo di giovani travestiti da cinghiali cerca i parlamentari per spiegare la situazione di emergenza che devono affrontare ogni giorno. Sugli striscioni si legge ‘Dopo il Covid la peste dei cinghiali’, ‘Noi seminiamo, i cinghiali raccolgono’, ‘Difendiamo il nostro territorio’, ‘Diventeremo noi una specie protetta’, mentre dietro il palco c’è una grande scritta ‘Città e campagna unite contro i cinghiali’. Al fianco degli agricoltori si sono schierati esponenti delle istituzioni, sindaci con i gonfaloni e cittadini preoccupati dalla presenza dei cinghiali sotto casa. In piazza Montecitorio a Roma è già presente il presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini, e sono attesi rappresentanti delle istituzioni e della politica.