Per I circa 400 occupanti in emergenza abitativa, infatti, Comune e Regione hanno messo a disposizione alloggi alternativi e bonus affitti consentendo la liberazione volontaria dello stabile.
“Nel merito specifico- spiega il prefetto- portiamo a compimento un’operazione che risolve un’occupazione abusiva che costava all’erario pubblico 267mila euro al mese, per un totale di diversi milioni di euro da quando è iniziata.
Ma la liberazione di via del Caravaggio- aggiunge- rappresenta un risultato anche nel metodo. Riusciamo a farla senza ricorrere all’uso della forza pubblica, che deve essere sempre l’extrema ratio. Se riusciamo a farlo è la prova che c’è stato un coordinamento tra i vari livelli istituzionali sul territorio, una convergenza verso un unico risultato, che riesce a conciliare il ripristino della legalità – e quindi la restituzione alla legittima proprietà del bene – l’interruzione di un’emorragia per l’erario pubblico e allo stesso tempo il riconoscimento a chi ne aveva diritto di poter accedere a soluzioni alloggiative anche temporanee e che permette a queste persone di entrare nel circuito istituzionale di verifica delle loro esigenze e delle loro vulnerabilità”.
Piantedosi spiega in particolare cosa significhi essere riusciti, con la collaborazione delle istituzioni, a mettere fine a una delle occupazioni abitative più delicate della città.
“Ringrazio Regione e Comune. Le soluzioni per la liberazione dello stabile di via del Caravaggio sono state messe in atto a beneficio di coloro che ne avevano titolo e secondo quelle che sono le leggi e i regolamenti vigenti. Quindi massima soddisfazione”. Così, all’agenzia Dire, il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, in merito alla liberazione dello stabiledi via del Caravaggio.
“Sono grato alla Regione Lazio, all’assessore Valeriani in particolare- ha sottolineato Piantedosi- perché la collaborazione è stata importante e ha messo a disposizione diverse decine di alloggi. La sindaca Raggi ha fatto altrettanto, ha messo a disposizione alloggi e buoni affitto. Rivendico il fatto- ha sottolineato il prefetto- di esserci tutti guardati negli occhi e aver capito che pur avendo visioni differenti e legittime, era importante risolvere la questione”.
Alla domanda se si potrebbe ipotizzare una soluzione simile anche per l’immobile di via Napoleone III occupato da Casapound, Piantedosi ha risposto: “Vale per tutti, nessuno escluso. Per tutte quelle occupazioni che hanno una vocazione residenziale, per arrivare al ripristino della legalità nel rispetto delle condizioni di vulnerabilità. Non facciamo distinzione di casi.
“Abbiamo avuto tutti la dimostrazione che questo è un metodo che può funzionare e che sicuramente dobbiamo provare a replicare anche su analoghi scenari. E lo faremo a breve”, ha concluso il prefetto di Roma.
Una vicenda che si rivela dunque ‘a lieto fine’, ma conclude perentoriamente il prefetto: “Noi da oggi in poi non tollereremo nuove occupazioni abusive. E alcune le abbiamo riprese sul nascere.
Se da una parte per risolvere problemi che ormai sono diventati cronici- ha spiegato- riteniamo utile e proficua la discussione, d’altra parte l’occupazione abusiva non è lo strumento per avere accesso a benefici che invece sono previsti per le vulnerabilità. Quindi noi auspichiamo di velocizzare tutte le operazioni per arrivare a una normalità”.
Francesca Ruggiero