Un decreto legge urgente per il dramma del secolo, è quanto chiedono gli avvocati Michela Nacca, presidente Maison Antigone, e l’avvocato Carlo Priolo, presidente Verità Altre.
“Forse siamo in 30, ma dietro di noi sono in centinaia”, così inizia l’avvocata Michela Nacca a Montecitorio durante la due giorni di manifestazione del 30 e 31 agosto per chiedere al Governo un decreto legge urgente. Diversi sono i punti che sono stati elaborati dai due avvocati, Priolo e Nacca, in particolare lo stop ai prelievi coatti dei bambi alle mamme ed il loro ritorno a casa.
Chi cancellerà quel dolore procurato ai bambini ed alle proprie mamme, chi ridarà il tempo perduto, chi rimarginerà quelle ferite che resteranno aperte per anni ed anni. Non ci sta più tempo da perdere, sostengono i due avvocati.
“Sono migliaia i bambini che dal 2003 ad aggi, sono stati vittime delle Istituzioni italiane a causa di una distorsione provocata da teorie psicologiche infondate, totalmente infondate che sono state utilizzate per togliere i bambini alle madri che denunciano violenze, abusi”, così continua l’avvocata Nacca in una piazza di Montecitorio al fianco delle mamme presenti e per le mamme che non sono riuscite a raggiungerle, che sappiamo essere numerose in tutta Italia.
L’avvocata Michela Nacca, presidente Maison Antigone
“Oggi qualunque motivazione è valida per nominare e incaricare un CTU per diagnosticare un’alienazione parentale, una simbiosi materna, un conflitto di lealtà o un qualsiasi infondato disturbo del comportamento.
e con tale scusa con tale motivazione assolutamente non fondata dal punto di vista documentale e fattuale togliere i figli
“Abbiamo pensato a delle proposte prima di tutto un decreto legge, affinché il governo al più presto, immediatamente, non fra 6 mesi, non fra un anno, non fra 2 anni, possa risolvere il dramma ormai alla luce di tutti. Non siamo più 5, 10, 15, 20 professionisti a denunciare la distorsione di questo sistema, insieme a noi c’è la commissione Grevio che dal gennaio 2020 ha condannato l’Italia per questa distorsione, c’è la Sidau (convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna), dal 2011 la sua prima condanna, c’è la Commissione femminicidio che a giugno scorso ha reso palese l’esito dell’esame di ben 1500 fascicoli processuali, tutti i fascicoli processuali riguardanti madri rivittimizzate e soprattutto minorili rivittimizzati.
Queste le nostre proposte:
revocare immediatamente con effetto anche retroattivo i provvedimenti di ablazione di minori emessi già attuati o attuandi sulla base di teorie quali la Pas (sindrome di alienazione parentale), alienazione parentale, la sindrome della madre malevola e altre teorie analoghe o da queste derivate con previsioni di ritorno immediato nell’abitazione materna.
Secondo punto:
considerare come fattispecie di reato rientrante nella violenza privata su minori le relazioni di CTU, assistenti sociali, tutori e curatori, nonché i provvedimenti giudiziari finalizzati a sottrazione dei minori e loro istituzionalizzazione decise sulla base di valutazioni orientate alla teoria Pas o ad altre teorie analoghe o da quella derivate. Sono tutti provvedimenti infondati, nazisti considerati dalla Cassazione. Non ci sono scuse, oggi non si hanno più scuse.
Terzo punto:
chiediamo che il decreto si richiami esplicitamente al rispetto delle Convenzioni Europee, non solo di Istanbul che protegge le donne vittime di violenza ma anche di Lanzarote che protegge i minori dagli abusi incestuosi, e questo è un aspetto che costantemente viene dimenticato, nonché principi fondamentali della Costituzione italiana, di cura e protezione dei minori dalla violenza domestica e dagli abusi sessuali. L’articolo 31 della Costituzione tutela la maternità insieme all’adolescenza e all’infanzia, è una norma costituzionale che deve essere applicata e non può, non deve essere ignorata; non è una norma che pregiudica i diritti paterni, ma è una norma che tutela gli interessi ai diritti dei bambini, solo questa la sua logica che deve essere riscoperta e capita dai giudici, probabilmente negli ultimo 20 anni se ne sono dimenticati”.
Quarto punto:
attesi tutti i costi sopportati e le spese affrontate dalle vittime di violenza istituzionale dovuta all’applicazione della teoria Pas nei tribunali italiani o di teorie analoghe, chiediamo che il decreto legge preveda indennizzi per risarcimento danni per quelle madri e quei minori a cui, pur vittime di violenza domestica ed abusi documentati o comprovati da testimonianze e certificati di pronto soccorso, siano stati negati i loro diritti di giustizia e difesa, per madri e minori che non siano stati ascoltati o i cui racconti siano stati pregiudizialmente sviliti grazie alla teoria Pas o teorie analoghe o che siano stati sottoposti coattivamente a procedure mediative o di coordinamento genitoriale con i loro abusanti, o a istituzionalizzazioni forzate, a Ctu e valutazioni fuorvianti che abbiano messo in dubbio abbiano ostacolato, comportato lo sradicamento del loro rapporto, sulla base della teoria Pas o di altre teorie analoghe o da questa derivate.
Quinto punto, leggi l’intera richiesta di decreto legge (Minori allontanati, urgente decreto legge, stop allontanamenti coatti, ritorno a casa dei figli, avvocato Carlo Priolo, presidente Verità Altre, l’avvocata Michela Nacca, presidente Maison Antigone)
Continua la Nacca ai microfoni di Peseroma “ ci abbiamo messo gli anni affinché la commissione femminicidio si accorgesse di una distorsione che non è una distorsione eccezionale, è una distorsione sistemica, è una distorsione in cui chiunque può incappare.
Recentemente due madri mi hanno chiamato, una madre è un giudice onorario presso il tribunale per i minori, un’altra madre è un magistrato; questo dà l’ idea che qualunque mamma può essere rivittimizzata da queste istituzioni, nessuno è al di fuori di questo sistema.
Tra queste madri ci sono giornaliste, ci sono avvocate, ci sono professoresse, ci sono insegnanti, ci sono di ricercatrici universitarie, ci sono anche giudici, quindi il primo appello alle mamme, continuate a segnalare, non ci bastano 1500 segnalazioni alla commissione femminicidio, noi sappiamo che sono molte di più”.
Nei 21 minuti che ascoltiamo nel video intervista l’avvocata Nacca racconta alcuni casi emblematici, si appella alle mamme, agli ex minori allontanati dalle mamme a cui chiede di parlare “a quei bambini che sono stati vittima di violenza 15 anni fa, 10 anni fa, 8 anni fa, che oggi hanno 18 anni. Alcuni di essi sono scappati, altri compiuti 18 anni, il giorno dopo hanno chiesto il cambio del cognome. C’è chi è andato via dall’Italia.
Sono bambini sfiduciati che non hanno nessuna fiducia né nei tribunali, nè nelle istituzioni italiane”.
Incalza l’avvocata Nacca “dovete fare qualcosa subito, presto, sono 60.000 ogni anno i genitori che si separano, di questi il 25% lo fa in modo conflittuale. Per gli psicologi giuridici oggi la conflittualità è più pericolosa della violenza; questo significa solo una cosa, che il 25% di quei 60.000 vanno automaticamente in CTU e rischiano l’istituzionalizzazione.
Noi stiamo creando una società di italiani sfiduciati nelle loro istituzioni e la colpa non è delle madri, la colpa non è delle associazioni, la colpa è solo delle istituzioni che non aprono gli occhi”.
L’avvocata Nacca fa presente che solo questi ex minori possono spiegare non solo la violenza domestica subita, ma soprattutto la violenza istituzionale perchè “ quando dei bambini, degli adolescenti non vengono ascoltati, nonostante il loro diritto di ascolto, non vengono ascoltate neanche le prove, le ragioni portate dalle loro mamme, questo vuol dire non fare giustizia, questo vuol dire rivittimizzare, questo vuol dire agire una violenza indiscriminata nei confronti proprio di questi bambini”.
La Nacca si appella anche alla magistratura che ritiene essere prime vittime di questo sistema distorto “a loro è stato sottratto il giudizio, se lo sono fatto sottrarre ritenendo di non essere all’altezza, ritenendo di non essere competenti, ritenendo che quella valutazione di inadeguatezza genitoriale fosse una valutazione psicologica e non giuridica quale essa effettivamente è”. Ricordiamo che il giudice è peritus peritorum, “i giudici non hanno bisogno dei Ctu per valutare i fatti che possono essere benissimo valutati dai giudici ed i criteri devono essere soltanto le norme costituzionali, le convenzioni internazionali, le convenzioni europee e le norme del codice civile costituzionali, attenzione non quelle incostituzionali, i giudici devono tornare a fare il loro lavoro perché lo sanno fare, se vogliono”.
L’avvocato Nacca si rivolge anche a tutte le Procure, “in questi anni le madri a centinaia hanno denunciato, raramente sono state ascoltate. La soluzione è solo là, quando le madri denunciano, se le indagini partissero immediatamente, indagini serie, indagini con intercettazioni ambientali, si troverebbe subito la verità, immediatamente”.
Continua la Nacca affermando che se ci fossero queste intercettazioni ambientali nel giro di una settimana, 15 giorni, 20 giorni, un mese “non avremmo bisogno di processi che durano 10 anni, 15 anni”.
E poi puntualizza sulle spese che le mamme sono costrette ad affrontare “ poco fa le mamme mi dicevano che qualcuna aveva speso 250.000 € , qualcun’altra 210 mila €, ma altrettanti ne ha spesi il papà.
Per non parlare di tutte le spese dello Stato, il danno erariale. Se ogni Procura attivasse queste indagini, noi avremo un risparmio di miliardi l’anno, non solo da parte dei privati, dei singoli cittadini, di migliaia di singoli cittadini, ma anche e soprattutto da parte dello Stato”, è tutta qui la soluzione ritiene la Nacca “non c’è bisogno di fare chissà quali leggi, basterebbero delle Procure attente che immediatamente agissero con le indagini serie senza pregiudizi”.
L’avvocata si rivolge con ulteriore appello al legislatore che non può fare elaborare leggi agli psicologi.
Negli ultimi anni assistiamo a leggi, a disegni di legge, purtroppo anche a norme approvate elaborate da psicologi e psichiatri forensi che ritengono e reputano di essere competenti, mentre non lo sono, ed il risultato è evidente, il risultato è questo”.
L’ultimo appello l’avvocata Nacca lo rivolge alle Forze dell’ordine “ di non farsi complici, in queste ablazioni forzate, ingiustificate, non sostenute da nessuna legge, ma soprattutto da nessuna teoria scientifica seria”.
Conclude il discorso nella piazza di Montecitorio l’avvocata affermando che “ le ablazioni sono tutte attuate al fine di riallineare i bambini al padre rifiutato, al padre di cui hanno paura, al padre di cui raccontano abusi o violenze; sono tutte illegittime, perché gli studi empirici se sono stati avviati, non sono ancora ultimati. E comunque, quali studi empirici possono essere fatti riguardo una teoria della quale già si è pronunciata l’Oms, già si è pronunciata la comunità accademica internazionale dal 1995 ad oggi ripetutamente?
Voglio chiarirlo qui, una volta per tutte, l’Oms non ha accettato la teoria alienazione parentale né come sindrome, né come disturbo, né come disordine, ma neanche come problema relazionale.
E’ stata fatta questa esplicita, chiara, precisa domanda all’Oms ed è stata rigettata la richiesta. Quindi di cosa stiamo parlando? Studi empirici che, qualora fossero stati avviati, rappresentano un chiaro e gravissimo danno erariale”, così conclude la presidente della Maison Antigone, Michela Nacca alla manifestazione a Montecitorio indetta unitamente a Verità Altre.
Alla manifestazione era presente Maria Assunta giunta a Roma da Lecce, mamma di un bimbo prelevato in maniera coatta in ospedale, collocato in casa famiglia e poi affidato al padre per “riconnessione emotiva”
“La mia storia inizia nel 2013 mio figlio aveva un anno e mezzo, ho denunciato il mio ex marito per maltrattamenti in famiglia e stalking e da lì è iniziato un feroce attacco nei confronti e soprattutto nei confronti di mio figlio”.
Oggi Maria Assunta cammina con l’aiuto di due stampelle per essere stata aggredita dall’ex marito, come ci racconta. E, nonostante ciò, il figlio è stato violentemente prelevato dall’ospedale e collocato prima in una casa famiglia poi affidato proprio al padre.
Il video dell’allontanamento dalla madre ha fatto il giro del web, urla atrici, che spaccano il cuore di chiunque sia riuscito ad ascoltare e vedere qual video, troppo doloroso ed inaccettabile per tutti.
Il link del video dell’allontanamento coatto dalla madre, mentre urla disperato:
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=335698887952858&id=100045382483659&sfnsn=scwspwa
Vederla così, appoggiata alle stampelle, ed ascoltare parole come “ mio figlio ha assistito alla violenza sia nei miei confronti e sia a suo danno “, “ a lui ha fatto male al naso”, “ i suoi maltrattamenti si sono riversati anche sul mio ginocchio”, “ per maltrattamenti in famiglia è stato assolto nel 2019 grazie a di un giudice poi destituito”, “ fino all’epilogo del 6 giugno quando la polizia dell’anticrimine, carabinieri hanno prelavato mio figlio dall’ospedale mentre mio figlio era ricoverato mentre non ce la faceva più”, “lui sapeva che da un momento all’altro sarebbe stato portato in struttura affinchè avvenisse una riconnessione emotiva con il padre” e sapere che anche in questa storia madre e figlio non sono stati protetti, ma torturati, è veramente qualcosa di inaccettabile.
Con delle pause che toccano i sentimenti di chiunque, Maria Assunta continua il racconto di questa ulteriore storia che l’accomuna tutte le altre, stesse accuse, stesso modus operandi, stesso dolore per il piccolo innocente figlio “ Io sono stata dichiarata mamma alienante, mamma troppo innamorata di mio figlio” e si domanda legittimamente se questo può essere un crimine atroce. “Polizia anticrimine per prelevare mio figlio dall’ospedale per collocare mio figlio in casa famiglia con il padre, unico caso in Italia, per riconnessione emotiva”.
Basta questa ultima frase per far esplodere la ragione.
Il figlio è stato poi affidato al padre, come ci racconta Maria assunta “nonostante non avessero ancora raggiunto un rapporto” e lei incontra suo figlio “una volta settimana in spazio neutro”.
Conclude Maria Assunta “ io sono decaduta dalla responsabilità genitoriale fino a che mio figlio non avrà un rapporto con il padre, queste sono cose da nazismo, mio figlio vive in assenza di diritti, mio figlio non ha più una madre, mio figlio non ce la fa più, lo hanno distrutto”. E passato dalla anoressia all’obesità, continua Maria Assunta.
“Chiedo giustizia per mio figlio che deve tornare a casa per riprendersi la sua vita, lo amano tutti, amici, compagni, familiari, maestre, vogliono il suo sorriso, mio figlio lo hanno ucciso, non ha più quel sorriso”, dichiara Maria Assunta appellando alle Istituzioni.
Tutte le mamme ascoltate in piazza passano l’inferno, perchè allontanarle un figlio è puro inferno, oltre alla violenza istituzionale.
Francesca Romana Cristicini