Roma, 14 dicembre – Nella serata di ieri, i militanti di CasaPound Italia hanno affisso striscioni che recitavano: “il silenzio di Di Bari favoriva i caporali” per richiamare l’attenzione sull’inchiesta sul caporalato che vede coinvolta Rosalba Livrerio Bisceglia, moglie di Michele Di Bari, dirigente del Ministero dell’Interno e, ironia della sorte, autore di una circolare contro lo sfruttamento sul lavoro
Quanto è successo non è che l’ennesima riprova di quello che CasaPound Italia denuncia da anni: l’immigrazione è un business che lucra sulle vite umane.
“Di Bari, nelle vesti di prefetto di Reggio Calabria, aveva più volte disatteso le richieste avanzate dalla nostra sezione in merito al degrado provocato da immigrati e clandestini nella zona del porto. – dichiara un portavoce di CasaPound Italia – Degrado derivato da un modello di accoglienza fallimentare, di certo non volto all’aiuto o all’integrazione di rifugiati, ma solo ad arricchire un meccanismo di sfruttamento gestito da mafie, amministratori e politici corrotti. Quello che vediamo oggi emergere con l’inchiesta foggiana non è che la prova palese di un sistema malato che denunciamo da anni e che una certa politica ha sempre voluto, colpevolmente e per interessi personali, nascondere. Attendiamo ora che la giustizia faccia il suo corso. Da parte nostra, saremo sempre in prima linea per combattere immigrazione e sfruttamento: noi non barattiamo la nostra terra per un mucchio di soldi sporchi di sangue.
Francesca Romana Cristicini